Lucca, 11 luglio 2023 – Non si placano le polemiche su Beatrice Venezi che diventano un caso internazionale e (tanto per cambiare) occasione di scontro tra le forze politiche italiane. Un caso internazionale perché parte da Nizza dove la notizia che il direttore d’orchestra lucchese dirigerà il concerto di Capodanno ha scatenato l’ira di alcune associazioni che l’accusano di essere neofascista per le sue simpatie verso la destra. Accusa (quella di neofascismo) ovviamente respinta da Venezi.
Poi, la polemica si è spostata in Toscana, precisamente a Lucca, dove stasera, 11 luglio, partono le Celebrazioni Pucciniane, con il concerto in piazza Napoleone diretto da Venezi con l’orchestra del teatro “Carlo Felice“ di Genova.
A far scattare la polemica e il forfait del sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, è l’inserimento nel programma dell’ “Inno a Roma” scritto da Fausto Salvatori e musicato (controvoglia, come riportarono le cronache dell’epoca) da Giacomo Puccini nel 1919, entrato poi nel repertorio del regime fascista e colonna sonora del Movimento sociale.
Alle richieste di togliere l’inno dal programma Venezi replica così: «L’ho sempre eseguito e continuerò a farlo. Stiamo facendo una guerra all’intenzione di Puccini. I tedeschi allora cosa dovrebbero fare con la musica di Wagner? Mi sembra che loro abbiano fatto pace con la loro memoria storica. Puccini lo scrive nel 1919, è un inno patriottico. Continuare a leggere queste cose sotto un profilo ideologico lo trovo vetusto e superato».