MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

La notte della Befana, dalla Toscana al mondo: le usanze più singolari

Dai ‘saccheggi’ dell'albero di Natale ai bambini che raccolgono l’erba per i cammelli, dalla Cavalcata dei Magi a Firenze alle torte con sorpresa in Francia: un viaggio tra rituali unici ed usanze particolari

Firenze, 5 gennaio 2025 – Questa notte la simpatica vecchina riempirà, secondo tradizione, le calze dei bambini con doni e dolce carbone. Sono tante le celebrazioni per l’Epifania. A Firenze, Le origini di questa festività risalgono al XV secolo quando si era soliti organizzare una vivace rappresentazione intitolata Festa dei Magi, che culminava con la “cavalcata” di tre diversi cortei che, una volta riunitisi al Battistero di San Giovanni, proseguivano fino in piazza San Marco. L’evento era molto legato alla famiglia Medici che lo aveva voluto e organizzato per decenni. A cavallo del XVI secolo, dopo la loro cacciata, questa tradizione perse di forza e si estinse, per ritrovare nuova linfa nella seconda metà degli anni '90 del secolo scorso.

Firenze, la Cavalcata dei Magi
Firenze, la Cavalcata dei Magi

Numerose sono le tradizioni nel mondo volte a celebrare la fine del periodo festivo e il ritorno alla vita quotidiana. Nella maggior parte dei Paesi diversi rituali “speciali” si concentrano proprio il 6 gennaio, giorno dell’Epifania che commemora anche l’arrivo dei Re Magi. Per esplorare queste tradizioni, gli esperti linguistici di Babbel, l’ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue, hanno selezionato alcune delle usanze più originali ed interessanti. Se in Italia è comune il proverbio “l’Epifania tutte le feste le porta via”, in Svezia la magia del Natale dura qualche giorno in più. Il 13 gennaio, 20 giorni dopo Natale, si celebra infatti “Il giorno di San Knut”, che segna ufficialmente la fine del periodo festivo. Durante questa giornata si compie il “saccheggio dell’albero di Natale” o il “Julgransskakning” (“scuotimento dell’albero di Natale”): oltre a rimuovere tutte le decorazioni natalizie, si balla e si canta intorno all’albero, mangiando poi tutti gli elementi commestibili con cui lo si era decorato, come bastoncini di zucchero, cioccolatini e caramelle. In Francia il 6 gennaio è conosciuto come La Festa dei Re e commemora l’arrivo dei Re Magi a Betlemme. In questa occasione si usa mangiare la Galette des Rois, una torta tipica che varia leggermente tra Nord del paese, dove è una sfoglia ripiena di crema frangipane, e Sud, dove assume la forma di una brioche a forma di corona. In entrambe le versioni si nasconde una fava all’interno del dolce e chi la trova diventa il re o la regina della giornata. L’usanza di una torta con all’interno una piccola sorpresa accomuna diversi paesi: dal “ciambella dei Re” in Spagna e America Latina alla “torta dei tre re” a forma di fiore in Svizzera. L’erba per i cammelli è invece la suggestiva usanza a Porto Rico. Per celebrare i Re Magi, i bambini dell’isola di Porto Rico raccolgono dell’erba nei giorni che precedono il 6 gennaio e la conservano in una scatola sotto il letto insieme alla loro lettera di desideri. I Re Magi fanno visita solamente ai bambini che si sono comportati bene durante l’anno e che dormono profondamente al loro arrivo; silenziosamente lasciano i loro doni, mentre i loro cammelli si godono lo spuntino di erba preparato per loro. In Irlanda ad esempio in passato le donne irlandesi, dopo i lunghi preparativi delle festività natalizie, si concedevano una pausa dalle faccende domestiche il 6 gennaio, giornata nota come “il Natale delle donne. In questa occasione, si incontravano con le proprie amiche per un pranzo o un tè. Anche se oggi questa ricorrenza è solo simbolica, alcune continuano a celebrarla come una sorta di festa tutta al femminile. In Germania una singolare ed antica tradizione tedesca, particolarmente diffusa nelle aree cattoliche del paese, vede protagonisti gli “Sternsinger” (“cantori della stella”), ovvero bambini che, vestiti da Re Magi e con un bastone decorato da una stella dorata, si spostano di casa in casa cantando e raccogliendo dolcetti o piccole somme di denaro. Nel tempo questa consuetudine si è trasformata sempre di più un’attività di beneficenza, dato che il ricavato raccolto dai cantori viene donato ai bambini più bisognosi del mondo.