Venezia, 1 settembre 2021 - "Tutto quello che posso fare è ringraziare. Grazie. Io vengo da una grande povertà e voglio ringraziare le persone dei miei inizi artistici". Così Roberto Benigni alla consegna del Leone d'Oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia.
L'artista di Vergaio in provincia di Prato, nativo di Manciano Misericordia, frazione di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, ha detto questo e molto altro durante il discorso dopo aver ricevuto il prestigioso premio. Si è rivolto al presidente della Repubblica Mattarella ma anche alla compagna Nicoletta Braschi. "Sono felice di essere un suo contemporaneo - ha detto Benigni rivolgendosi al presidente Mattarella che era in platea - Rimanga qualche anno in più", ha concluso Benigni riferendosi al mandato del Capo dello Stato.
Benigni ha ringraziato le personalità presenti, dal ministro della Cultura Franceschini al presidente della Regione Venezo Zaia. Benigni cita il suo passato, i suoi inizi: "Vengo da una grande povertà, da una povertà che posso dire aristocratica". Benigni cita alcuni dei grandi registi che lo hanno scelto per i suoi film. "Marco Ferreri Ugo Gregoretti, Bernardo Bertolucci, Sergio Citti, Renzo Arbore, Massimo Troisi, Federico Fellini, Woody Allen, Matteo Garrone, a tutti loro un grazie", dice Benigni quasi commosso.
Ma la dedica finale è alla compagna Nicoletta Braschi. "Questo premio è tuo - dice - Mi hai illuminato il cammino, emani così tanta luce. Ho imparato tanto stando con te sul set. Di questo Leone io mi prendo la coda, le ali sono le tue, talento, mistero, fascino e femminilità".