Roma, 4 maggio 2015 - Neanche l'ufficialità delle celebrazioni per i 750 anni della nascita di Dante tiene a freno l'esuberanza di Roberto Benigni che inizia la sua performance nell'aula di palazzo Madama con battute sullo stesso Senato, su Renzi e sul PD.
"Questo anniversario cade al momento giusto: se fosse arrivato tra due anni il Senato lo avrebbero trovato chiuso", esordisce Benigni nell'aula di Palazzo Madama, davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Senato, Pietro Grasso, al presidente emerito, Giorgio Napolitano, e ad altre autorità.
"Questo è proprio un posto dantesco - aggiunge il premio Oscar - del resto Dante si è occupato di politica, intendeva la politica come dovrebbe essere considerata oggi, poter servire, costruire. Era impegnatissimo, ma si è fatto molti nemici per il suo caratteraccio. Del resto, si sa - sorride alludendo al premier Renzi - che i politici fiorentini hanno un caratteraccio. Non gli andava bene essere guelfo, bianco o nero, né ghibellino. Voleva far parte per se stesso, fondare il partito personale di Dante, insomma il Pd dell'epoca", ironizza. Dopo un'analisi della bellezza della Commedia e della sua lingua straordinaria, Benigni comincia a recitare a memoria il canto XXXIII del Paradiso.
In precedenza aveva parlato il presidente del Senato: "Oggi ci ricolleghiamo idealmente a quegli anniversari" del 1865 e 1965 "per ritrovare l'entusiasmo dell'appartenenza a quell'Italia già profetizzata da Dante, per ribadire la volontà di riscatto morale attraverso la cultura, e infine per rinnovare l'omaggio a Dante, il cui valore è universalmente riconosciuto, come dimostra il fermento di iniziative e di studi che in tutto il mondo circondano il nostro poeta da almeno tre secoli". Così Pietro Grasso, nell'Aula di Palazzo Madama per l'inizio delle celebrazioni che, in Italia e nel mondo, avranno luogo quest'anno per il 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri. "L'attualità di Dante risulta infatti sempre viva in ogni settore della cultura - spiega Grasso -, della scuola, ma anche fuori dagli ambienti accademici, prova ne sia la moltiplicazione e la grande affluenza di pubblico all'antica consuetudine delle Lecturae Dantis diffuse in ogni parte d'Italia e all'estero: contributo prezioso alla circolazione del messaggio poetico dantesco, stimolo alla lettura e alla riscoperta soprattutto della Divina Commedia, e di cui avremo oggi, grazie alla generosità di Roberto Benigni, un esempio insieme efficace e profondo". "Una 'lettura' - continua il presidente del Senato -, la sua, che ha già avuto successi e riconoscimenti per aver saputo, mantenendo il massimo di adesione al modo e al tono della lettura antica, far rivivere e trasmettere a tutti noi l'emozione di una poesia che vive da settecento anni nell'ammirazione e nell'amore dei lettori in tutto il mondo".