
L'ingresso del carcere di Sollicciano (New Press Photo)
Firenze, 7 novembre - Promuovere la lettura in carcere come opportunità di crescita per i detenuti, occasione per potenziare le abilità di lettura e scrittura e la propria formazione, anche in vista di un futuro reinserimento nella società: sono questi gli obiettivi del progetto "Biblioteca sociale in carcere", realizzato nelle carceri Gozzini e Sollicciano di Firenze.
Il progetto ha un valore di 46.500 euro di cui 37.250 euro finanziati dalla Regione Toscana, 5.313 dal Comune di Firenze e 4.000 dall'Università di Firenze che mettono a disposizione il loro personale per il coordinamento tecnico e scientifico del progetto che ha durata di sei mesi, anche se l'obiettivo è portarlo ad almeno tre anni.
Con il progetto si garantisce la disponibilità di un bibliotecario presso ciascuna delle tre biblioteche esistenti (Gozzini, Sollicciano sezione maschile e Solliciano sezione femminile) che gestirà l'organizzazione del patrimonio librario, il prestito e le attività di consulenza e promozione della lettura.
Il progetto si rivolge anche ai genitori detenuti e ai bambini, con letture ad alta voce e promozione della lettura nella relazione genitore-figlio.
Saranno poi organizzati corsi di scrittura creativa e corsi di lingua italiana.
«Questo progetto - ha detto oggi la vicepresidente Monica Barni a Sollicciano - rientra a pieno nelle politiche che la Regione Toscana porta avanti sui temi della cultura che in questi anni hanno avuto come obiettivo quello di costruire strumenti di democrazia partecipata».
«Facciamo crescere, grazie alla Regione, un progetto esemplare - ha commentato l'assessore alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi - che diffonde cultura e amore per i libri tra i detenuti.
La lettura chiama lettura e quindi cultura, fuori come in carcere».