
Celebrazione 25 anni dalla scomparsa di Spadolini alla Biblioteca del Senato
Firenze, 15 dicembre 2019 - A venticinque anni dalla scomparsa di Giovanni Spadolini, la Biblioteca del Senato della Repubblica ricorda la figura del suo fondatore con il convegno “Giovanni Spadolini: giornalista, storico e uomo delle istituzioni”. «La Biblioteca del Senato porta il nome di Spadolini –spiega Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia- perché fu lui a farla costruire, ai tempi in cui era presidente a Palazzo Madama. Non riuscì, sfortunatamente, ad assistere all’inaugurazione, che avvenne solo alcuni anni dopo la morte del “Professore” fiorentino. Grazie alla sua volontà e determinazione nell’aprire al pubblico il patrimonio librario del Senato, ottenne dal Demanio la possibilità di realizzare la biblioteca nel Palazzo della Minerva, un tempo sede del Ministero della pubblica istruzione, e si impegnò a trovare i finanziamenti necessari.» Ad organizzare l’incontro il presidente della Biblioteca Gianni Marilotti, con gli interventi di Stefano Folli, editorialista di Repubblica già Direttore della Voce Repubblicana e collaboratore di Spadolini nel periodo della Presidenza del Consiglio; Paolo Savona, già ministro nel primo governo Conte, esperto in materia economiche; Cosimo Ceccuti, più stretto collaboratore del Professore fiorentino. Ad introdurre il convegno il senatore Pierferdinando Casini e a concluderlo il direttore della biblioteca Francesco Pappalardo. «Direttore unico e irripetibile, prima del Resto del Carlino, poi del Corriere della Sera –commenta Stefano Folli- non concentrò il proprio operato esclusivamente sulla pura informazione ma anche su un attento approfondimento, che solo la sua preparazione e cultura politica potevano consentire.» Firenze, 15 dicembre 2019 - Nel suo intervento Paolo Savona ha poi sottolineato la positività delle scelte economiche fatte nel periodo della presidenza del Consiglio Spadolini, allorché si trattava di arginare un’inflazione galoppante a doppia cifra pari addirittura al 22%. Il senatore Casini ha invece ricordato lo stile del Professore fiorentino nell’affrontare le tematiche relative ai problemi generali del paese, l’apertura al dialogo, al confronto e il profondo rispetto per gli altri. «Gli anni della formazione dello Spadolini storico e uomo di cultura cominciarono in tenera età –ha ricordato Cosimo Ceccuti, che ha affiancato il Professore per trent’anni all’università, alla conduzione della rivista Nuova Antologia e alla riorganizzazione della biblioteca-; dai primi scritti di storia conservati nei quaderni autografi alla Fondazione dia Via Pian dei Giullari a Firenze, alle prime esperienze giornalistiche con il Messaggero e il Mondo di Pannunzio, per poi approdare all’insegnamento al Cesare Alfieri nel 1950». Il direttore Pappalardo ha infine ricostruito la genesi della Biblioteca, attraverso le varie fasi che l’hanno accompagnata, dall’iniziale progetto alla concreta realizzazione. A concludere l’incontro il dibattito con un pubblico particolarmente numeroso.