
Polizia municipale
Firenze, 2 settembre 2021 – Al giorno d’oggi, per chi cerca un appartamento per pochi giorni o una stanza in affitto, gli annunci sul web sono ormai diventati quasi una strada obbligata. Bisogna però prestare molta attenzione, perché quella che a prima vista potrebbe sembrare una comoda "scorciatoia" per scavalcare le agenzie immobiliari e arrivare direttamente all’inserzionista, in realtà nasconde non poche insidie. E il rischio di incorrere in 'brutte sorprese', una volta varcata la porta d’ingresso, è più comune di quanto si possa credere. Brutte sorprese che possono capitare anche se l’annuncio è stato trovato e pubblicizzato su una nota piattaforma di prenotazioni on line. E così è stato per un turista che si era rivolto al web per trovare una casa in pieno centro a Firenze. Ma in realtà, si trattava di un appartamento dato in affitto attraverso una piattaforma online in barba alle normative, dove il malcapitato ha trovato addirittura delle blatte.
È quanto hanno scoperto gli agenti della Polizia Municipale di Firenze. Tutto è partito dalla segnalazione, da parte di un turista, della presenza di insetti nell'appartamento in centro in cui era stato ospite e che era pubblicizzato su una nota piattaforma di prenotazioni on line. Gli agenti del Nucleo di Polizia Amministrativa hanno effettuato un sopralluogo riscontrando serie di ulteriori violazioni. Prima di tutto l'appartamento era di fatto affittato abusivamente: la proprietaria, infatti, non aveva comunicato al Comune l'attività di locazione. Come se non bastasse, non risultava effettuata neanche la procedura di accreditamento presso la Direzione risorse finanziarie per il pagamento dell'imposta di soggiorno, che quindi veniva evasa. È poi risultata assente anche la comunicazione delle generalità delle persone alloggiate all'autorità di pubblica sicurezza.
Gli agenti hanno inviato una segnalazione all'Anagrafe per accertare la residenza della proprietaria e verificare l'eventuale evasione di altre imposte come l'Ici. Il problema delle blatte è stato preso in carico, per competenza, dal personale dell'Azienda sanitaria. Per la proprietaria è scattata la sanzione da 1.500 euro per l'attività di locazione abusiva, mentre per l'omessa comunicazione dei nominativi alla Questura (che si configura come reato) si procederà con l'ammenda di 206 euro o l'arresto fino a tre mesi.