Luca Boldrini
Cronaca

Boato in Toscana, la relazione di Istituto geofisico e Università di Firenze: “Eccezionale potenza sonora”

Secondo l’analisi dei dati la spiegazione più plausibile rimane quella del bolide entrato nell’atmosfera terrestre

Una panoramica dell'Isola d'Elba e, nel riquadro, il segnale infrasonico registrato alla stazione di Seccheto (Campo nell'Elba)

Una panoramica dell'Isola d'Elba e, nel riquadro, il segnale infrasonico registrato alla stazione di Seccheto (Campo nell'Elba)

Firenze, 22 giugno 2024 – Il boato udito in buona porzione di Toscana nel pomeriggio di giovedì 20 giugno resta al centro dell’analisi da parte degli esperti, che al momento confermano la prima ipotesi: quella del bolide, un frammento di asteroide, in pratica un “sasso spaziale” che entrando nell’atmosfera terrestre si disintegra generando il fragoroso rumore che ha spaventato migliaia di persone.

Quando, alle 16,29 di giovedì, si è sentito il boato, in molti hanno pensato al terremoto per il tremore al suolo provocato dal fenomeno.

“Un boato della durata di diversi secondi associato alla chiara percezione di tremore del suolo che ha fatto pensare a molti a una scossa sismica”, spiegano il dottor Andrea Fiaschi dell’Istituto Geofisico Toscano e di Emanuele Marchetti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze.

Al centro della loro relazione ci sono i dati rilevati dalla strumentazione sismo-acustica installata dalla Fondazione Parsec e dall’Università di Firenze – Dipartimento di Scienze della Terra al campo sportivo di Seccheto (Campo nell’Elba) che “ha registrato un segnale sismo acustico di particolare potenza energetica”.

Il segnale registrato 

Si legge nella relazione: “L’onda di pressione è risultata avere un’ampiezza di dieci volte maggiore rispetto agli eventi registrati in precedenza, saturando i sensori infrasonici e producendo un segnale sismico che si è propagato sia all’Elba che lungo le coste toscane, tanto che è stato osservato anche sulle stazioni della rete nazionale dell’Ingv”.

L’analisi dei segnali "ha messo in evidenza che il segnale ha raggiunto la massima pressione registrabile dai sensori, quindi di eccezionale potenza sonora; proveniva in aria da Sud e aveva una direzione Est Ovest rispetto al sito di monitoraggio; la velocità apparente stabile all’incirca sui 400 metri al secondo per tutta la durata del segnale, per poi diminuire indicando un allontanamento della sorgente. Il punto di origine del fenomeno è a sud dell’Isola di Montecristo”.

La spiegazione

Spiegano Fiaschi e Marchetti: “In primo luogo va evidenziato che si tratta sicuramente di qualcosa accaduto in aria, quindi possono essere esclusi tutti quei fenomeni che interessano il sottosuolo, come i terremoti, in secondo luogo è qualcosa di estremamente energetico, quindi bisogna escludere eventi come esplosioni di cava o bang sonici provocati da aerei militari”.

In definitiva tra le varie interpretazioni possibili, oggetto di studio e verifica nei prossimi giorni, “quella di un bolide entrato in atmosfera sembra quella più plausibile e coerente con i dati. Da evidenziare che la strumentazione dalla sua installazione ha registrato altri eventi acustici, in particolare esplosioni di cava e bang da aerei supersonici, tuttavia possiamo affermare con certezza che il fenomeno registrato nella giornata del 20 giugno presenta caratteristiche del tutto peculiari rispetto agli altri eventi osservati, sia per la eccezionale potenza che per la propagazione. Al momento l’evento può dirsi concluso e privo di ulteriori conseguenze naturali. Nelle prossime settimane saranno approfonditi i dati acquisiti per confermare o meno l’interpretazione dei dati e delineare ulteriori caratteristiche del fenomeno osservato”.

Lo strumento

La strumentazione presente sull’Isola d’Elba è attiva da oltre un anno ed è stata voluta e finanziata dall’amministrazione dell’Intercomunale di Protezione Civile – Elba Occidentale con ente capofila il Comune di Campo nell’Elba proprio per fare fronte ad eventi come questo e fornire supporto scientifico alla protezione civile chiamata a tranquillizzare e spiegare gli eventi alla cittadinanza. Il progetto viene portato avanti per gli aspetti sismici dall’Istituto Geofisico Toscano-Fondazione Parsec, sotto la guida del dottor Andrea Fiaschi, e per gli aspetti acustici dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, sotto la guida del professor Emanuele Marchetti. La strumentazione si compone di un array infrasonico (serie di sensori acustici tra loro collegati) e di una stazione sismica. Il sito di installazione è il campo sportivo di Seccheto sulla costa meridionale dell’isola. I segnali acquisiti vengono trasmessi e monitorati in tempo reale sia a Firenze, alla sede del Dipartimento, sia a Prato, nella sede della Fondazione Parsec. La velocità di acquisizione consente l’elaborazione immediata dei segnali e l’interpretazione del fenomeno osservato.