Firenze, 18 marzo 2024 - Numerose famiglie hanno segnalato ad Adiconsum aumenti spropositati sulle bollette del gas, arrivando anche del 300% in più rispetto a quelle dei mesi precedenti. Questo fenomeno non è dovuto solamente all’incremento dell’Iva, tornata al 22% dopo il precedente taglio deciso dal governo per contrastare il caro-energia. Come noto, dal 10 gennaio le tariffe previste per la vendita del gas non sono più stabilite da Arera, ma dal mercato. I gestori, cioè, decidono autonomamente il prezzo da applicare in bolletta.
"La normativa Arera – spiega Antonello Simone, presidente di Adiconsum Toscana – prevede però che, nel caso in cui intenda effettuare una modifica unilaterale del contratto, il fornitore debba comunicarlo al cliente in forma scritta almeno tre mesi prima della modifica". "Peccato però – prosegue – che non specifichi come, e quindi a volte questa comunicazione viene inviata via email, a volte via sms, altre per ordinaria o non viene inviata affatto. Poiché vale la regola del silenzio assenso, c’è chi si è trovato la bolletta lievitata senza sapere nemmeno che le tariffe fossero state modificate. E ciò è capitato a tantissime persone".
L’esplosione di questi casi è stata registrata soprattutto a partire dall’estate 2023, quando è finito il blocco delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura dell’energia, e si è accentuato dal 2024, con la fine del mercato tutelato del gas. Cosa può fare chi si ritrova una bolletta più salata del previsto? Può non pagarla? "Non invitiamo i consumatori a non pagare le bollette perché questo può esporli a solleciti e conseguentemente al distacco della fornitura. È possibile però – spiega il presidente di Adiconsum Toscana – inviare subito un reclamo scritto al proprio gestore, perché in questo modo si sospende l’esecutività, ovvero il gestore, fino a quando non ha valutato il reclamo, non può riscuotere coattivamente la bolletta".
Se poi il gestore non risponde o respinge la richiesta, è possibile avviare la procedura di conciliazione paritetica, anche online, tramite il relativo servizio gratuito di Arera, all’indirizzo conciliazione.arera.it. Se nemmeno con la conciliazione si trova un accordo, allora, come estrema ratio, è possibile rivolgersi alla magistratura ordinaria. Per importi inferiori ai 1.000 euro è competente il giudice di pace. Adiconsum consiglia anche di prestare attenzione alle offerte Placet – applicate a chi dal 10 gennaio non ha espresso alcuna scelta sul mercato libero – che non risultano così convenienti. Un’altra criticità della fine del mercato tutelato, infine, riguarda il pagamento degli oneri per recesso anticipato, vere e proprie penali, per passaggio ad altro operatore. Arera, infatti, dà facoltà agli operatori di applicarli. Anche su questo, per evitare sorprese, è bene leggere sempre le clausole del proprio contratto di fornitura.
La scelta
Verso la fine del mercato tutelato dell’energia: riceverò comunicazioni dal fornitore? Sì, i clienti domestici non vulnerabili che sono ancora nel servizio di maggior tutela riceveranno in almeno due bollette info sulle opzioni e la possibilità di scegliere un’offerta del mercato libero.
Il controllo dei consumi
Come faccio a sapere quanto consumo di gas? In bolletta c’è scritto quanto gas si è usato negli ultimi 12 mesi e la relativa spesa. Per analizzare un arco temporale più lungo, è possibile entrare con Spid o Cie sul portale consumi di Arera all’indirizzo www.consumienergia.it
Le informazioni
Come contattare Adiconsum? Adiconsum è presente in tutte le province. Per la Toscana tutti i recapiti sono sul sito www.adiconsumtoscana.it. La sede regionale è in via Carlo del Prete 135 a Firenze, 055-3269042 o 0554379684, email [email protected] e [email protected]