Siena, 8 gennaio 2022 - «Al governo non costerebbe nulla prorogare il bonus terme. I 50 milioni di euro necessari sono già stati stanziati, oggi è l’ultimo giorno per poterlo attivare. Ma l’aumento dei contagi e le nuove misure anti Covid hanno complicato la possibilità degli italiani di spostarsi per usare gli incentivi nelle aziende termali".
Massimo Caputi, presidente di Federterme e patron di Chianciano e Saturnia, ha già pronta la nota di accusa, firmata assieme al vertice di Federturismo Marina Lalli, per i ritardi dei due ministri Giorgetti e Garavaglia, titolari dei dicasteri per lo Sviluppo economico e del Turismo. Toscana, Emilia Romagna e Lombardia sono le regioni che hanno ottenuto più bonus termali. Solo per le aziende in provincia di Siena ne sono stati attivati 20mila sui 250mila complessivi.
Oggi il bonus scade e oltre 100mila potenziali beneficiari dello sconto per le terme resteranno a bocca asciutta, anzi ’completamente asciutti’, perché non potranno rigenerarsi con le acque termali. Bruciando così 20 dei 50 milioni a disposizione. "La beffa è ancora più pesante - spiega il presidente Caputi - perché ogni bonus da 200 euro ne generava almeno altrettanti nel circuito del turismo delle città termali, tra alberghi, ristoranti, shopping vari. La gente non capirerebbe perché è stata attirata dallo sconto e poi non ha potuto beneficiarne, perché il Governo sembra sordo agli appelli delle aziende e delle città termali".
Facile fare i conti sulle date e sugli incentivi perduti. Il bonus terme è partito il 9 novembre, gli italiani hanno avuto 60 giorni di tempo per poterlo attivare, quindi fino a oggi, 8 gennaio. Un milione di persone lo ha richiesto, in 250mila sono riusciti ad ottenerlo. Moltiplicati per 200 euro di bonus, si arriva ai 50 milioni stanziati. Poi c’erano 45 giorni per poterne usufruire.
«Poco più della metà - rivela il presidente Caputi - degli aventi diritto, però, è riuscito ad attivarlo. Oltre centomila italiani rischiano di perdere quello sconto che rappresenta una boccata di ossigeno per le aziende termali, per le città che vivono sulle terme e per i cittadini che hanno bisogno di trattamenti salutari. La proposta di Invitalia, di rimettere a gara i bonus non attivati, appare totalmente inutile e aggiunge ritardi alle beffe. Non è colpa degli italiani se la la variante Omicron sta spaventando tutti e ha innescato una quarta ondata di contagi". La controproposta di Federterme, che per la Toscana e le città termali sarebbe una panacea, è prorogare i termini per chi ha diritto al bonus e di rifinanziare una misura che ha generato benefici al comparto del turismo. Non c’è tempo, la "deadline" è oggi.