Lisa Ciardi
Cronaca

Sì alla Toscana Diffusa, il rilancio dei borghi ora è diventato legge

Il governatore Giani soddisfatto: “Dobbiamo invogliare le famiglie ad abitarli”. Polemiche le opposizioni che bollano l’iniziativa come “spot elettorale”. Fdi: “Dichiarazione d’intenti che non ha una ricaduta effettiva sui territori”

Una splendida veduta sul Borgo di Peccioli

Una splendida veduta sul Borgo di Peccioli

Firenze, 30 gennaio 2025 – La “Toscana diffusa” è legge. È stata infatti approvata ieri, a maggioranza, dal Consiglio regionale (21 sì di Pd ed Italia Viva, 5 no di Fdi, Lega e Gruppo misto e 2 astenuti del M5s) la norma per sostenere aree interne, periferiche e montane. Ribattezzata “legge Giani”, è stata fortemente voluta dal governatore e accolta, per contro, dalle critiche dell’opposizione, che l’hanno bollata come una manovra elettorale. Di certo il provvedimento porta ossigeno a una miriade di piccoli centri (circa due terzi dei Comuni toscani) e nel 2025 permetterà di distribuire risorse aggiuntive per 2,3 milioni di euro: 750mila euro a sostegno degli affitti, 750mila per gli acquisti di abitazioni; 500mila per i negozi di vicinato; 300mila per il sostegno allo sviluppo economico del settore agroalimentare.

“Sono contento dell’approvazione della legge – ha detto ieri il governatore – che è molto operativa e dedicata a supportare quei Comuni che vivono la loro dimensione di presidio e non vengono considerati come dovrebbero. Vogliamo invertire la tendenza: dobbiamo valorizzare tutto quello che stimola le famiglie a stare in questi borghi”.

Di “nuovo passo per costruire una Toscana più equa” ha parlato il segretario del Pd toscano, Emiliano Fossi, ma soddisfazione è stata espressa anche da Italia Viva.

“Con questa norma realizziamo uno dei punti del nostro programma del 2020 – ha dichiarato Stefano Scaramelli (Iv) -. Sarà possibile, fra l’altro, utilizzare fondi per la locazione o l’acquisto di immobili per medici di base e pediatri nei piccoli paesi”. Di parere opposto il Movimento 5 Stelle.

“Tutto ciò che è dentro quella legge doveva essere già fatto – ha detto la capogruppo Irene Galletti, mettendo un’ulteriore pietra tombale sulle ipotesi di campo largo –. Non sappiamo bene cosa questo contenitore voglia portare avanti: probabilmente anche la campagna elettorale per il 2025. La maggioranza andrà in giro per la Toscana a parlare di quello che vorrà fare, salvo giustificare perché non lo ha fatto in questi cinque anni”. Per il Carroccio, Marco Landi ha parlato di “un manifesto elettorale che mette nelle mani del presidente Giani, che è anche assessore al Bilancio, la possibilità di dare finanziamenti in maniera autonoma”.

“Purtroppo le aree periferiche, interne o montane sono le stesse che soffrono, da anni, a livello di assistenza sanitaria” hanno proseguito, sempre per la Lega, i consiglieri Elena Meini e Giovanni Galli, mentre Marco Casucci ha espresso il “timore che la legge sia più uno spot elettorale”.

Il presidente di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, ha evidenziato il “contributo costruttivo dato dalle opposizioni” attraverso vari emendamenti.

Di “dichiarazione di intenti, che non ha una ricaduta effettiva sui territori” ha parlato Diego Petrucci (FdI), mentre Alessandro Capecchi ha sottolineato “la difficoltà di far sentire la voce dei piccoli Comuni in Consiglio. Fra i provvedimenti previsti dalla legge anche il contrasto all’abbandono di terreni e immobili, pubblici e privati; l’implementazione della banca della terra e la costituzione dell’Osservatorio della Toscana Diffusa”.