Firenze 2 dicembre 2024 – Al minuto 17 del primo tempo di Fiorentina-Inter il fiato di Firenze e di tutto il mondo sportivo si ferma. Edoardo Bove, centrocampista viola, fa tre passi e crolla a terra.
Per Firenze diventa il peggiore degli incubi. Incubi che la maglia viola ha già vissuto nelle tragedie di Astori e del dg Barone. Inzaghi scatta (e cade) dalla panchina per precipitarsi accanto al giocatore a terra.
Arrivano tutti i viola quasi a formare un cerchio attorno a Bove a terra. Immobile.
Lo stadio in un attimo piomba in un silenzio irreale. Bove lascia lo stadio Franchi in ambulanza quattro minuti dopo il malore.
Il giocatore viene ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Careggi. La situazione poi migliora. Ecco tutti gli aggiornamenti del 2 dicembre.
«Non ho sentito Bove, oggi ne avrà ricevuti migliaia. Ma va a lui il nostro affetto e amore verso il calcio, verso tutto quello che si può pensare vedendo certe immagini. A lui mandiamo un caro saluto da questa serata»: lo dice il ct dell'Italia Luciano Spalletti a margine del Gran Galà del Calcio parlando di Edoardo Bove.
"Al momento seguiamo l'evoluzione della vicenda per valutare". Così il procuratore di Firenze Filippo Spiezia in merito al malore accusato in campo ieri da Edoardo Bove. La procura è stata informata dagli organi competenti sul caso del calciatore. Al momento non ci sono fascicoli aperti né tantomeno indagati.
“Ogni anno, in Italia, si verifica circa un arresto cardiaco giovanile ogni 100.000 persone, spesso legato a cause non prevedibili. In questi casi, la vera arma è una pronta rianimazione: è fondamentale avere un defibrillatore sempre disponibile e diffondere una cultura della rianimazione per intervenire immediatamente”. Lo dice il professor Iacopo Olivotto, ordinario di malattie cardiovascolari all’Università degli Studi di Firenze e direttore della cardiologia pediatrica e della transizione all’ospedale Meyer. In una intervista al nostro giornale parla degli arresti cardiaci negli sportivi. Leggi qui
La Fiorentina è tornata ad allenarsi questo pomeriggio al Viola Park per preparare la partita di Coppa Italia, mercoledì alle 21 al Franchi contro l'Empoli, valida per gli ottavi di finale. Su invito del compagno di squadra Edoardo Bove che con una videochiamata dall'ospedale li ha sollecitati a ricominciare subito a giocare, i calciatori viola si sono riuniti con l'allenatore prima di lavorare perlopiù in palestra. Domani mattina, come da programma, si svolgerà la rifinitura. ''Bravo fratello mio, tornerai più forte di prima. Correremo per te ogni minuto, cercheremo per te la vittoria in ogni partita, aspettandoti in campo per trasmetterci la tua gioia e il tuo bel calcio'' il post che Dodo ha dedicato al giovane centrocampista.
"In questi momenti il calcio riesce davvero a dimostrare la sua forza di grande comunità, e ieri sera è stato straordinario: in pochissimi istanti è stato possibile intervenire con una rapidità incredibile". Lo ha affermato Gabriele Gravina, presidente della Figc, che oggi ha fatto visita a Edoardo Bove. Gravina ha sottolineato di aver voluto "portare la vicinanza di tutto il mondo del calcio, della comunità del calcio che ha vissuto momenti di grande paura e commozione", e ha lodato "l'armonia e la serenità" dela famiglia Bove. "La stessa serenità che ho trovato andando al Viola Park - ha aggiunto -, perché ho colto l'occasione per ringraziare la Fiorentina, e quindi ho voluto ringraziare la dirigenza nelle persone di Alessandro Ferrari e Daniele Pradè, dell'allenatore Raffaele Palladino, di tutta la squadra: ho voluto pranzare con loro e poi stare un po' con Edo".
"Voglio giocare, fatemi giocare": questo ha detto Edoardo Bove nella giornata di lunedì dopo il malore di domenica. Lo riferisce il direttore generale della Fiorentina Ferrari parlando con i giornalisti. "Bove ha convinto la squadra a giocare mercoledì, giorno della sfida di Coppa Italia contro l'Empoli", ha poi detto Ferrari all'uscita dall'ospedale di Careggi, dopo aver fatto visita al calciatore. "Abbiamo preso un bello spavento ma oggi siamo molto più sereni - ha poi detto Ferrari - E' troppo presto per dire se ci saranno conseguenze sulla sua carriera, adesso dovrà fare varie analisi. Siamo comunque molto più tranquilli, stamattina lo abbiamo accarezzato e salutato tutti". Leggi l'articolo
"L'ho trovato bene. Bove è un ragazzo d'oro anche nel modo di porsi, nonostante quello che ha passato ieri sera". Sono le parole del presidente della Regione Eugenio Giani, che a fine mattinata ha fatto visita a Edoardo Bove. Il calciatore della Fiorentina ricoverato a Careggi ha parlato con il governatore, il quale ha rinnovato al giovane il supporto di tutti.
Edoardo Bove 'sta meglio': lo ha detto David De Gea, portiere della Fiorentina, ai giornalisti in attesa all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale di Careggi. De Gea ha lasciato l'ospedale insieme al compagno di squadra Lucas Beltran: entrambi erano arrivati circa mezz'ora prima per fare visita al compagno.
Rita Antognoni, moglie di Giancarlo, sui social: "Vorrei fare un grosso in bocca al lupo ad Edoardo Bove con la speranza che vada tutto nel migliore dei modi. Vicina alla sua famiglia, alla fidanzata, so cosa vuol dire essere allo stadio e vedere cadere giù per malore un tuo caro, e chi li può scordare quei momenti, tra l’altro Giancarlo lo ha nell’under 21 e lo conosce molto bene. Sono sicura che tutto si sistemerà"
Edoardo Bove è sveglio e lucido, risponde alle domande e ha parlato con la famiglia. Esclusi danni neurologici e cardiologici, come era stato peraltro detto nel comunicato diffuso ieri da Fiorentina e ospedale Careggi. Oggi è atteso un nuovo bollettino medico. Bove ha accusato un malore al 17` del primo tempo di Fiorentina-Inter. Si è accasciato al suolo e ha perso conoscenza: è stato trasportato in ambulanza all`ospedale Careggi di Firenze, dove è arrivato stabile dal punto di vista emodinamico
I dirigenti della Fiorentina Daniele Pradè ed Alessandro Ferrari sono arrivati da pochi minuti all'ospedale Careggi. Arrivato a Careggi anche l'esterno offensivo Andrea Colpani mentre alle 13 è atteso all'ospedale fiorentino per far visita a Bove il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
Tra i tanti messaggi arrivati per Edoardo Bove, colpito da un malore in campo ieri sera durante Fiorentina-Inter, c'è anche quello del presidente della Fifa Gianni Infantino: «Forza Edo, la grande famiglia del calcio mondiale è tutta al tuo fianco».
Edoardo Bove si è svegliato cosciente, è stato estubato ed ha parlato con i medici. Oggi si sottoporrà a tutti gli accertamenti del caso dopo il malore che lo ha colpito durante Fiorentina-Inter. Intanto si fanno varie ipotesi sulle causa. Il referto medico, al momento dell'ingresso in ospedale, parla di un arresto cardiaco dovuto ad una aritmia: aveva livelli di potassio basso nel sangue ed era stato defibrillato in ambulanza. Respirava e il cuore batteva. I primi esami a cui è stato sottoposto hanno escluso danni gravi al sistema circolatorio e al cervello. Ma al momento del ricovero, è stata segnalata anche una contusione al torace. Probabilmente il segno di un colpo ricevuto pochi istanti prima di accasciarsi in uno scontro di gioco con Dumfries. Ma non è detto che ci sia una correlazione diretta.
Dopo l'arrivo di mister Raffaele Palladino poco le ore 9, ha raggiunto l'ospedale di Careggi l'amico e compagno di squadra, Danilo Cataldi.Attesi anche i dirigenti viola Alessandro Ferrari e Daniele Pradè.
C'è attesa per il bollettino medico previsto in giornata. Il giocatore, ricoverato in terapia intensiva, ha trascorso la notte in sedazione farmacologica. Il primo bollettino, emanato ieri sera dal club viola insieme all'Azienda universitaria ospedaliero universitaria di Careggi, ha escluso danni gravi al cuore e al cervello. Oggi Bove, circondato dall'affetto dei familiari, dei compagni di squadra e da tutto il mondo del calcio e dello sport, verrà sottoposto ad altri accertamenti per capire ancora meglio le cause del malore.
Edoardo Bove ha passato una notte tranquilla all'interno del reparto di terapia intensiva dell'ospedale Careggi. Il giocatore si trova attualmente in sedazione farmacologica. I primi accertamenti cardiologici e neurologici effettuati ieri sera hanno escluso danni acuti a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardio respiratorio. Al suo fianco fin dai primi minuti del ricovero, i genitori Giovanni e Tanja, e la fidanzata Martina, con il dottor Luca Pengue, responsabile medico dello staff medico della Fiorentina che ha trascorso fino alla tarda serata di ieri sera, rientrando già stamattina, all'interno dell'ospedale di Careggi, dove alle 9 è tornato anche il tecnico gigliato Raffaele Palladino, accompagnato dal team manager Simone Ottaviani. Un prossimo bollettino medico di aggiornamento sulle condizioni di Bove è atteso entro la tarda serata di oggi.
"La sedazione può essere utile come terapia di neuroprotezione cioè come protezione del cervello da eventuali danni legati all'ipossia. Questo vale in generale, quando c'è un problema legato all'eventuale danno cerebrale legato al periodo di arresto di circolo. Ma il tempo tra l'evento e l'uscita dal campo o il trasporto all'ospedale, da quello che ho letto, è stato di quattro minuti. E quando il tempo è breve, di solito, c'è un recupero neurologico buono. Tanto è più lunga la fase di rianimazione, peggiore è la prognosi. Per fortuna sul campo sono accorsi immediatamente i professionisti sanitari presenti e mi è sembrato di vedere che venisse utilizzato anche un defibrillatore. Bove sembra essere stabile dal punto di vista cardiocircolatorio e respiratorio, ma devono valutare il recupero neurologico. Il tempo relativamente breve di soccorso e anche la giovane età del calciatore potrebbero associarsi ad un esito positivo", spiega sempre il professor Simone Vanni, direttore del centro studi Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza) e docente di Medicina Interna dell'Università di Firenze.
"Dai comunicati ufficiali si è appreso che Bove è in rianimazione e gli esami che finora ha eseguito sono risultati nella norma. Questo vuol dire che probabilmente non ha avuto un infarto miocardio, perché si sarebbe visto, è che non ha avuto un'emorragia cerebrale, che pure poteva essere un'altra causa. Ma bisogna vedere anche quale sarà il recupero neurologico perché, verosimilmente, c'è stato, seppur transitoriamente, un arresto cardiocircolatorio. Tanto è vero che il calciatore, da quanto risulta, è ricoverato in terapia intensiva ed è in sedazione farmacologica". Lo spiega il professor Simone Vanni, direttore del centro studi Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza) e docente di Medicina Interna dell'Università di Firenze.