MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

10 luglio 1939, svelato il mistero dei buchi neri. Sapete che sono senza tempo?

Ecco le ultime scoperte, dal buco nero più antico mai visto a quello col ‘singhiozzo’

Buco nero (foto Ansa)

Buco nero (foto Ansa)

Firenze, 10 luglio 2024 - Era il 10 luglio del 1939 quando i fisici Oppenheimer e Snyder enunciarono la teoria dei buchi neri. Spiegarono cos’erano e cosa accade: in pratica quando una stella è nelle ultime fasi della sua vita, è capace di risucchiare al suo interno tutta la materia poiché subisce una inarrestabile contrazione. E visto che questo vortice ha una forza di attrazione incredibile, neppure la luce riesce a fuoriuscire, e il buco nero continua ad inghiottire tutto ciò che lo circonda. Ma sono tante le scoperte che sono arrivate negli ultimi tempi. "Buchi neri e Big Bang sono situazioni estreme nelle quali si perde la cognizione della fisica come la conosciamo e, con essa, la concezione del tempo come parametro che descrive normalmente il passato, il presente ed il futuro". Questo "è un cruccio da decenni, a cominciare dallo stesso Einstein". Lo sostiene il fisico Salvatore Capozziello, del dipartimento di Fisica "E. Pancini" dell'Università Federico II di Napoli, che aggiunge: "L'idea da tenere presente è che, entrando in un buco nero, il tempo diventa immaginario". Dunque attraggono la materia ma non la divorano, lasciandola ruotare all'esterno in un vortice di frammenti: è il nuovo ritratto dei buchi neri, che rivoluziona radicalmente la loro immagine. Nonostante la loro gravità eserciti una fortissima attrazione sulla materia, questa non riesce a entrare perché, al loro interno, il tempo (così come lo rappresentiamo) non esiste. Un altro studio ha anche osservato per la prima volta in diretta il risveglio di un enorme buco nero: si trova al centro di una galassia che alla fine del 2019 ha improvvisamente iniziato a brillare più luminosa che mai. Recentemente è arrivata un’altra scoperta: un buco nero da record si nascondeva nella Via Lattea a soli 2.000 anni luce di distanza, passato finora inosservato: si tratta del buco nero più massiccio della nostra galassia nato dal collasso di una stella, con una massa che è ben 33 volte più grande di quella del Sole, ed è stato individuato grazie ai dati raccolti dalla missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea. Ha più di 13 miliardi di anni il buco nero più antico mai osservato finora: scovato grazie al telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e di quella Canadese, risale a soli 400 milioni di anni dopo il Big Bang. Un buco nero col 'singhiozzo' è stato osservato per la prima volta al centro di una galassia che dista 800 milioni di anni luce da noi: per quattro mesi ha emesso pennacchi di gas ogni 8,5 giorni, probabilmente per la presenza di un secondo buco nero più piccolo che gli ronza attorno e che è andato periodicamente ad attraversare il suo disco di accrescimento, una possibilità che finora era stata prevista solo teoricamente. A indicarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Science Advances dagli astronomi del Massachusetts Institute of Technology in collaborazione con ricercatori della Repubblica Ceca e dell'Università di Roma Tor Vergata, con Fabrizio Tombesi. Nasce oggi Marcel Proust nato il 10 luglio del 1871 a Neuilly-Auteuil-Passy, Francia. Lasciò ai posteri uno dei massimi capolavori della letteratura mondiale, 'Alla Ricerca del Tempo Perduto'. Ha scritto: “Certi ricordi sono come amici di vecchia data, sanno fare pace”.