REDAZIONE CRONACA

La caduta dell’Unione Sovietica, un reportage racconta la fine dell’Urss

Nel 1991 al Cremlino veniva ammainata per sempre la bandiera rossa con falce e martello

Caduta della Russia (foto Ansa)

Roma, 17 dicembre 2021 – Trent’anni fa la fine dell’Urss, l’Unione  delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, il più grande stato comunista del mondo, nato con la rivoluzione bolscevica.

Una pagina di storia  ripercorsa dal reportage ''La caduta dell'Unione Sovietica'' di Marc Innaro, proposto da "Tg2 Dossier", in onda sabato 18 dicembre alle  23.30, e in replica domenica 19 dicembre alle 10.05, su Rai2. Il 25 dicembre del 1991, nel drammatico discorso in tv di Mikhail Gorbaciov, ultimo presidente dell'Urss, ultimo segretario generale del partito  comunista e padre della perestroika, risuonano queste parole: ''Uno  dopo l'altro sono falliti i tentativi di riforma. Il rinnovamento si è rivelato ben più arduo di quanto prevedessimo. Eppure, è stata un'impresa storica: abbiamo abbattuto il  totalitarismo''.

Al Cremlino veniva ammainata per sempre la bandiera  rossa con falce e martello. Dissolta l'Unione Sovietica, all'alba del  1992, di quello che Ronald Reagan aveva definito ''L'Impero del  male'', il più vasto stato multietnico esteso su 22 milioni di  chilometri quadrati e su 11 fusi orari, rimangono in ordine sparso le 15 repubbliche.