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Zona gialla, battaglia sul caffé al bancone nei bar. E' permesso o no?

E' scontro per le regole della consumazione nei locali in vista di lunedì 26 aprile

Il bancone di un bar

Firenze, 24 aprile 2021 - Niente caffé al bancone in zona gialla. Arriva la bozza di una circolare del Ministero che chiarisce un aspetto importante delle nuove regole per le riaperture in zona gialla da lunedì 26 aprile. La bozza specifica che in nessun caso si potrà consumare all'interno dei locali, compresi i bar.

Niente caffé al bancone, niente cornetto e cappuccino consumato in piedi facendo due chiacchiere con il barista. Il rito del bar insomma sarà solo a metà. Come è risaputo, la riapertura dei locali presuppone che ogni consumazione sia svolta solo in tavoli all'esterno. Per cui sì, il caffé potrà essere consumato al bar, ma solo se ci si potrà sedere in un tavolino all'aperto. Dopo la bozza però ora si aspetta la circolare vera e propria che chiarirà ogni aspetto. Sembra un particolare da poco, ma consumare il caffé al bancone cambia molto, secondo gli esercenti, la fruizione dei locali stessi e influenza gli affari. 

“Subito dopo la pubblicazione del Decreto Riaperture avevamo espresso il nostro parere circa la legittimità del consumo al bancone in quanto non esplicitamente definito nel testo. – afferma Franco Brogi Presidente Fiepet Confesercenti Firenze – Con la diffusione della Circolare del Ministero dell’Interno arriva l’ennesima e pesante batosta nei confronti della categoria, già pesantemente penalizzata dalle chiusure e restrizioni. Un’ulteriore accanimento verso i pubblici esercizi che fatichiamo a comprendere, e che genera distorsioni concorrenziali tra le attività”.

Nella nota dell’Interno si afferma che “rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco”.

“In questo modo lunedì 26 aprile avremo una ‘falsa partenza’ in quanto buona parte dei pubblici esercizi, che non hanno spazi all’esterno, non potranno riprendere la loro attività ma continuare con l’asporto. – continua Brogi - Dopo 14 mesi di chiusure ed emergenza è necessario ed urgente trovare soluzioni diverse; occorre mettere in campo una nuova politica fatta di nuovi strumenti normativi, che non possono limitarsi a divieti e limitazioni all’attività di impresa”.

«È inaccettabile che nel decreto Riaperture non sia prevista la consumazione al banco per le attività di ristorazione artigiana, così come per i bar - Andrea Rotondo, Presidente Confartigianato Roma -. C'è stata e resta una mancanza di chiarezza in materia, affidata solo a una precisazione di una circolare del Gabinetto del Ministro dell'Interno, ma soprattutto l'ulteriore danno arrecato all'intero settore, che per il mese di maggio ammonterà su Roma a 13 milioni di euro. Sfugge il motivo per cui il ritorno in zona gialla non preveda il ritorno alle norme precedentemente previste per tale 'colorazionè, con la possibilità di consumo al bancone e sul posto, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria alle quali le imprese si sono diligentemente adeguate e hanno investito da tempo».