Firenze, 26 settembre 2024 – “Il clima è cambiato e la responsabilità è dell’uomo”. Non usa mezze parole Mario Tozzi, divulgatore scientifico, saggista, autore e conduttore televisivo ma prima di tutto geologo. Le dinamiche della natura sono pane quotidiano per gli scienziati come Tozzi che studiano la Terra in tutte le sue componenti.
Cosa sta accadendo negli ultimi anni?
"Gli eventi meteorologici hanno preso questo andamento estremo. L’alluvione in Emilia Romagna doveva essere a cadenza millenaria e invece è avvenuta dopo due anni dalla precedente Il clima cambia, prima responsabilità è dell’uomo, per tutte quelle emissioni di gas nell’atmosfera”.
Quando piove cosa accade, perché si verificano le alluvioni?
"Quando quest’acqua sempre più abbondante precipita in meno tempo e finisce sul suolo, trova una situazione complessa perché il territorio dove abbiamo costruito, è impermeabilizzato. L’acqua non penetra nel terreno e trova altri strade per defluire”.
Perché l’acqua trova sempre una strada, non sempre è quella pensata dall’uomo però…
"Si è pensato di risolvere il problema delle forti precipitazioni realizzando opere, argini ecc... Opere importanti, sia chiaro, ma nelle città che vanno difese. Fuori dalla città però il fiume deve essere libero di scorrere e anche di esondare nelle campagne. Il problema è che oggi sono abitate anche quelle".
Il fiume si trova uno spazio...
"Se tu levi lo spazio al fiume, lui se lo riprende, non è che lo puoi comprimere. Anzi, devi lasciarlo libero di esondare, più lo lasci libero e meno danni causa".
Secondo lei dunque costruire opere non è la soluzione al problema?
"Esatto, il Comitato italiano per la riqualificazione dei fiumi dice chiaramente che il fiume è meno dannoso proprio quando gli dai più natura”.
Cosa consiglierebbe alle persone per imparare a convivere con questi fenomeni sempre più frequenti?
"Informarsi di più, seguire le previsioni del tempo in maniera accorta. Spostarsi dai luoghi pericolosi, bisogna andarsene, altrimenti si mette a repentaglio la vita persone. Servono certamente le strutture anti intrusione ma ci sono posti dove non si può più vivere. Siamo continuamente a rischio alluvioni, i fenomeni aumentano".