FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Se la Capannina diventa Harry’s Bar. Offerta da 10 milioni di Cipriani per l’iconico locale del Forte

Il patron Gherardo Guidi, in sella dal 1977, aveva ammesso ad agosto di valutare proposte adeguate. Ma oggi frena: "Sono solo chiacchiere, forse alimentate dal fatto che, grazie a Dio, lavoriamo e tanto"

Gherardo Guidi con Belen, una delle tante stelle ospitate dalla Capannina al Forte

Forte dei Marmi, 18 ottobre 2023 – Profuma di vacanza, e adesso è in odore di passaggio di mano. Tra indiscrezioni e secche smentite, la Capannina continua a tenere banco. Lo storico locale – da ben 46 anni gestito da patron Gherardo Guidi – sarebbe oggetto di una proposta di acquisto (sul piatto ben 10 milioni di euro) da parte del gruppo Cipriani, pronto a rilanciare quel simbolo della ’dolce vita’ versiliese, indimenticato sfondo del film cult ’Sapore di mare’ "Sono solo chiacchiere, forse alimentate dal fatto che, grazie a Dio, lavoriamo e tanto", precisa laconico Guidi, anche se lui stesso ad agosto non nascose il fatto di "valutare comunque la cosa, se fosse arrivata una proposta adeguata".

E di offerte, già in passato, ne sono piovute eccome: ci sono stati contatti con il gruppo Ferragamo, corteggiamenti da parte di Prada (che poi ha dirottato il proprio interesse sul Caffè Principe trasformandolo nel format della Pasticceria Marchesi 1824 che ormai affianca la proposta delle boutique col servizio caffetteria) e perfino imprenditori locali hanno più volte riflettuto sulla possibilità di abbinare un investimento alberghiero con quel tempio del divertimento. Stavolta le voci di corridoio darebbero invece per convincente l’accordo con la catena Cipriani, la società nata nel 1931 specializzata in hotel e tempo libero domiciliata in Lussemburgo che possiede e gestisce ristoranti e club di lusso in tutto il mondo: basti pensare all’Harry’s Bar a Venezia e all’ex Rainbow Room a New York City. Proprio dall’Harry’s bar Giuseppe Cipriani cominciò una storia imprenditoriale e pioneristica di successo, facendo di quel luogo il punto di incontro di scrittori, pittori, artisti, aristocratici: poi quel marchio, specializzato in cucina italiana semplice e tradizionale, è diventato sinonimo di lusso nel mondo (il ’Cipriani’ a Monte Carlo è di Flavio Briatore).

Un po’ come la storia di Achille Franceschi che nel 1929 ripulì un vecchio capanno sulla spiaggia e si inventò un punto di socializzazione, dotandolo di un banco bar per servire bevande e pasticcini, un grammofono a manovella per allietare i clienti e tavolini sui quali giocare a carte. Un’intuizione lungimirante che trainò il turismo di Forte dei Marmi: negli anni Trenta era di moda sedersi ad un tavolo della Capannina al tramonto e sorseggiare un Negroni. Qui c’erano nobili come Della Gherardesca, Rucellai, Rospigliosi e Sforza; poeti ed intellettuali del calibro di Repaci, Ungaretti, Montale, Levi e Pea. Nel 1977 a comprare il locale (con la denominazione immutata di "Capannina di Franceschi") sono stati Gherardo Guidi e la moglie Carla, che hanno tenuto alta la proposta della night life con soubrette, show, disco dance e spazio pianobar sempre gettonatissimi.

Negli ultimi anni le cucine del ristorante sono rimaste inutilizzate, il secondo piano non sfruttato e le serate si sono concentrate in pista da ballo, calamitando un pubblico più giovane. Cipriani del resto avrebbe tutte le carte in regola per mantenere alto il fascino indiscusso del locale: il gruppo veneziano ha disposizione 500 milioni di dollari da investire per finanziare lo sviluppo del brand. Del resto al suo interno figurano due protagonisti della finanza d’impresa europea: l’asset management lussemburghese Optimum e la banca svizzera Crédit des Alpes con all’attivo operazioni per oltre 140 miliardi. E Forte dei Marmi potrebbe inserirsi di diritto tra le mete di insediamento già stabilite nel business plan, cioè Mayfair a Londa, Jumeirah Bay a Dubai e Yidiz a Istanbul.