
Il Capodanno Pisano
Pisa, 25 marzo 2016 - "Giù le mani dal Capodanno del 25 marzo. Perché non è toscano ma pisano, è nostro e nessuno ce lo ruberà mai". Pisa insorge anche e soprattutto sui social network dopo l'organizzazione, da parte della Regione Toscana, delle celebrazioni per il Capodanno del 25 marzo. Quello che si festeggiava anticamente e che coincide con l'Annunciazione, i nove mesi prima della nascita di Gesù.
Una festa che è sempre stata pisana, fin dall'antichità. Il rito del raggio di luce che entra nel Duomo di Pisa e dà simbolicamente il via all'anno è un momento solenne, molto amato. Celebrazioni che in questi anni sono state tenute vive. E la Regione ha deciso di estendere quest'anno ufficialmente il Capodanno pisano a tutta la Toscana.
"Firenze, Siena e Pisa hanno festeggiato fin dal Medioevo", dice il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani presentando il programma delle celebrazioni. Apriti cielo. Nella terra dei campanili e degli infiniti "derby" tra città i pisani hanno subito puntualizzato: "Il Capodanno è pisano, non toscano o fiorentino". Un concetto ampiamente ribadito sulla pagina Facebook de La Nazione, dove insieme alle condivisioni e ai like dell'articolo sul programma della festa, ci sono anche decine di commenti di pisani arrabbiati e di fiorentini che cercano di difendersi.
"Oggi è il Capodanno è pisano non toscano", viene ribadito in altri commenti. Qualcuno prova a spegnere il fuoco: "Dove ci sono guerriglie non vige la pace e l'amore". Ma l'umore dei pisani non è dei migliori rispetto a queste celebrazioni "toscane", che tra l'altro andranno avanti per diversi giorni. "Firenze oltre all'aeroporto vuole imitare male anche il Capodanno?": questo ultimo commento velenosissimo conferma che la Toscana è terra di derby e campanili. E forse è bella proprio per questo.