
La Battaglia dei centauri dopo il restauro
Firenze, 1 marzo 2022 - Si sono da poco conclusi gli interventi di restauro della Madonna della scala e della Battaglia dei centauri, le due opere giovanili che Michelangelo realizzò durante gli anni della formazione al Giardino di San Marco a Firenze. Il progetto approvato dalla Fondazione Casa Buonarroti è stato reso possibile grazie a una donazione della Fondazione Friends of Florence che ha sostenuto inoltre anche il riallestimento della Sala dei marmi nella quale sono esposte entrambe le opere.
I progetti di intervento ai sui bassorilievi giovanili di Michelangelo, già presentati nel 2020 alla V edizione del Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, sono stati realizzati con la Direzione Lavori del Museo, dalle restauratrici Daniela Manna e Marina Vincenti sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
Il restauro
Gli interventi di restauro sono stati prima di tutto l’occasione per uno studio e una riconsiderazione critica delle opere giovanili di Michelangelo, conservate al Museo di Casa Buonarroti. Una campagna diagnostica non invasiva ha accompagnato il lavoro in una condivisione aperta e fruttuosa di conoscenze professionali diverse, eppure straordinariamente convergenti. Nel corso del lavoro, inoltre, le operazioni di pulitura, eseguite con una graduale metodologia di intervento stabilita sulla base delle evidenze scaturite dalla campagna diagnostica realizzata, hanno fatto emergere ulteriormente su entrambe le opere la maestria dell’artista nel saper ricavare con scalpelli e gradine, dalle stesse superfici lavorate, effetti cromatici e di luce di impressionante vigore.
La Madonna della scala (1490) e la Battaglia dei centauri (1491-1492), sebbene siano opere giovanili dell’artista, possiedono già tutti gli elementi salienti che si possono ritrovare nella sua produzione più matura. Trascorsi rispettivamente venticinque e trent’anni dai restauri eseguiti sulle opere, il nuovo intervento di pulitura è stato funzionale a rimuovere le sottili stratificazioni dei depositi atmosferici di natura coerente ed incoerente che opacizzavano e alteravano cromaticamente i rilievi. Infatti la cromia del marmo, mutata a causa dell’alterazione e della penetrazione dei materiali utilizzati durante le calcature ottocentesche (cere, olii, saponi) e dei materiali di restauro (cere e solventi come la trementina dal colore leggermente ambrato utilizzata nel caso della Battaglia dei centauri ad esempio) ha raggiunto un equilibrio che dopo l’attuale intervento di pulitura, consente la lettura dell’altorilievo nei suoi dati tecnici scultorei in modo chiaro ed armonico. (si invita a consultare le schede di restauro in cartella stampa) Il riallestimento della Sala dei marmi La pulitura cui sono state sottoposte le opere ha dato risultati tali da rendere non più adatto alla loro migliore valorizzazione l’allestimento preesistente, che vedeva i rilievi su uno sfondo chiaro che mortificava il colore e il modellato dei due marmi. Nel nuovo allestimento sono state progettate strutture metalliche verniciate di color antracite che fanno risaltare i due rilievi. Il racconto di entrambe le opere è affidato a un breve testo molto esauriente sulla storia collezionistica e artistica, realizzato in caratteri color antracite su fondo grigio chiaro sia in italiano sia in lingua inglese. Inoltre la nuova illuminazione a Led consente la lettura delle sculture in ogni dettaglio.
“Ispezionare da vicino le statue in marmo di Michelangelo Buonarroti è sempre fonte di emozione, stupore e accrescimento di conoscenze - ha dichiarato Cristina Acidini presidente della Fondazione Casa Buonarroti -. L’intervento e la riconsiderazione critica sulla Madonna della scala (1490) e sulla Battaglia dei centauri (1491-1492), i due straordinari rilievi scolpiti da Michelangelo adolescente nel Giardino di Lorenzo il Magnifico a San Marco, dove aveva per maestro l'anziano Bertoldo di Giovanni, l'ultimo assistente di Donatello, sono stati resi possibili dalla generosità dei donatori dell'Associazione Friends of Florence sotto la presidenza di Simonetta Brandolini d'Adda che a nome della Fondazione ringrazio.” Simonetta Brandolini d’Adda Presidente Friends of Florence: “Sostenere il restauro della Madonna della Scala e della Battaglia dei Centauri, due opere giovanili di Michelangelo significa per noi continuare a conservare il patrimonio artistico di questo straordinario maestro che ci ha lasciati capolavori indiscussi della storia dell’arte mondiale. Dopo il restauro e la manutenzione del David, dei Prigioni, del Dio Fluviale e il recente intervento alla Pietà Bandini, la nostra Fondazione è felice di continuare, a fianco degli enti e dei restauratori coinvolti, l’importante lavoro di tutela del patrimonio michelangiolesco - sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence – La collaborazione con la Fondazione Casa Buonarroti ha interessato anche il riallestimento della Sala dei Marmi in cui le opere sono conservate per valorizzarle al massimo e offrirle in tutta la loro leggibilità al pubblico del museo. Siamo molto grati a Patricia e Marshall Geller, sostenitori del progetto per la sala e della Battaglia dei Centauri, i signori Maher per il loro contributo per la Madonna della Scala e felici di aver collaborato con Casa Buonarroti. Ringraziamo pertanto la Presidente della Fondazione Cristina Acidini e il Direttore del Museo Alessandro Cecchi per la disponibilità e l’entusiasmo con il quale hanno accolto i progetti. Il nostro grazie va anche alla dottoressa Jennifer Celani funzionaria di zona della Soprintendenza Abap di Firenze e alle restauratrici Daniela Manna e Marina Vincenti che hanno lavorato in perfetta sinergia offrendoci non solo l’occasione di conservare, ma anche di approfondire la conoscenza di questi capolavori così importanti per tutti noi”.
“La sola spolveratura e la leggera pulitura cui le due opere giovanili di Michelangelo sono state sottoposte, avevano dato risultati tali da rendere inadeguato alla loro migliore valorizzazione l’allestimento preesistente che vedeva i rilievi su uno sfondo chiaro che mortificava il colore e il modellato dei due marmi, scolpiti da un giovane Michelangelo nel biennio 1490-1492, quando lavorava e si formava come scultore nel Giardino mediceo di San Marco. La proposta – ha detto Alessandro Cecchi direttore del museo della Casa Buonarroti - da parte della Contessa Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione, che alcuni loro ‘donors’ si facessero carico, generosamente, anche dei costi di un nuovo allestimento, più rispondente ai moderni criteri museali, ci ha trovati grati e naturalmente d’accordo.”
Maurizio Costanzo