LISA CIARDI
Cronaca

Caporalato sotto tiro. Lotta al lavoro nero, ancora blitz in Toscana. Regione contro la tratta

Assunzioni irregolari, orari devastanti e contributi non pagati. Denunciati e sanzionati imprenditori agricoli da carabinieri e Finanza. L’assessora Nardini assicura: "Promuovere occupazione di qualità"

L’assessora della Regione Toscana a formazione professionale e lavoro, Alessandra Nardini

L’assessora della Regione Toscana a formazione professionale e lavoro, Alessandra Nardini

Firenze, 20 agosto 2024 – Anche la Regione Toscana in campo per combattere il caporalato. È infatti aperto fino al 26 agosto l’avviso, a cura di Arti (Agenzia regionale toscana per l’impiego), per finanziare percorsi di uscita da situazioni di sfruttamento e contrastare i fattori di vulnerabilità sociale ed economica. L’iniziativa, cofinanziata nell’ambito del Pr Fse+ 2021-2027, prevede uno stanziamento di 200mila euro. A spiegarne gli obbiettivi è l’assessora regionale a formazione professionale e lavoro, Alessandra Nardini.

Da cosa nasce questo provvedimento e quali sono gli obiettivi?

"Il fenomeno della tratta di esseri umani e del grave sfruttamento lavorativo è presente anche in Toscana ormai da molto tempo. Certamente la situazione è migliore rispetto ad altre aree del Paese; qui da anni siamo impegnati a contrastarlo e cerchiamo di promuovere occupazione di qualità, grazie alle misure messe in campo dalla Regione in materia di politiche del lavoro. In Toscana sono molto meno frequenti che altrove casi di caporalato vero e proprio, tuttavia sono presenti insidiose forme di sfruttamento che si nascondono anche dietro rapporti di lavoro formalmente regolari. Come Regione vogliamo dunque contribuire a contrastare i fattori di vulnerabilità delle vittime e al contempo favorire l’uscita dalle situazioni di sfruttamento".

Negli ultimi anni la situazione è migliorata o peggiorata?

"In agricoltura è migliorata, anche grazie all’attenzione mostrata fin dalla scorsa legislatura dalla Regione e al lavoro portato avanti con l’assessora Stefania Saccardi. L’adozione delle ’Indicazioni procedurali agli imprenditori per la consapevole e corretta individuazione dei prestatori di servizi ed esecutori dei lavori agro-forestali’ ha contribuito a ridurre i fenomeni di ’caporalato 2.0’, fondati su cooperative e imprese che vendono servizi alle aziende agricole. Richiede ancora attenzione e impegno, sia in fase di prevenzione che di contrasto, lo sfruttamento in comparti dell’industria e del terziario, dove la ’patina’ di regolarità superficiale rende più complesso l’intervento. Nel 2021 abbiamo sottoscritto il Protocollo per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori delle piattaforme digitali per la consegna del cibo a domicilio e per una corretta applicazione contrattuale (rider ciclo-fattorini), rispondendo a un bisogno di tutela emerso con forza negli ultimi anni. Per il manifatturiero, la Regione dal 2014, insieme all’Ausl Toscana Centro, ha messo in campo il Progetto Lavoro Sicuro, che ha portato a controllare oltre 14mila imprese a Prato e nell’area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia per contrastare l’illegalità e l’economia sommersa".

Ci sono altri progetti in arrivo?

"Abbiamo aderito, in qualità di partner, insieme alle Regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Molise, al progetto interregionale Soleil finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, grazie all’allora ministro Andrea Orlando. L’obiettivo è attivare misure di presa in carico e accoglienza, ma anche far emergere situazioni di sfruttamento, sia attraverso la fase ispettiva e di controllo, sia con azioni di supporto a lavoratrici e lavoratori. Infine in sinergia col progetto Soleil, abbiamo pubblicato ad aprile un avviso regionale, a valere su risorse nazionali: è stato così approvato e finanziato così il progetto Apres (Accompagnamento, prevenzione, sostegno e contrasto allo sfruttamento lavorativo)".