
PIERFRANCESCO DE ROBERTIS
Firenze, 17 febbraio 2016 - Caro direttore, l’evasione da Rebibbia dei due pericolosi carcerati dimostra ancora che il nostro governa taglia anche le risorse necessarie per una maggiore sicurezza di noi cittadini. Invece che assumere agenti penitenziari, vengono spesi oltre 3,5 miliardi di euro annui per soccorrere fin sulle coste della Libia centinaia di migliaia di migranti.
Fernando, via mail
Caro Fernando, le evasioni ci sono sempre state, quindi non credo che quanto accaduto nei giorni scorsi sia imputabile ai tagli alla sicurezza imposti dal governo Renzi o dagli ultimi governi in generale. Ciò non toglie che non sia il caso di avanzare una riflessione sullo stato di salute delle carceri italiane, che obiettivamente versano in situazioni complicate. Lo Stato italiano ha via via investito risorse nella realizzazione di nuove case circondariali ma evidentemente non bastano, se sono ancora in funzione carceri come quelli romano di Regina Coeli o milanese di San Vittore, dove la densità di detenuti è tre o quattro volte quella che ci dovrebbe essere. In passato sono state tentate diverse via d’uscita come quella di ridurre il numero dei carcerati e aumentare i casi in cui si ricorre alla carcerazione alternativa, ma la situazione non ha svoltato. Forse serve un passo avanti ulteriore.