Firenze, 3 settembre 2020 - Il lockdown prima, la paura del contagio poi e le vacanze dopo ancora, hanno lasciato la Toscana senza sangue. Così il grande ospedale fiorentino di Careggi in primis, ma anche l’azienda ospedaliera di Pisa, sono ora costretti a rallentare le operazioni programmate e differibili. In stallo ci sono soprattutto gli interventi non urgenti ad alta complessità, in particolare di oncologia, ginecologia e ginecologia, dove molte operazioni richiedono necessariamente la disponibilità di sacche di sangue ed emoderivati in sala.
Al momento si tratta di rinvii di pochi giorni, ma è fondamentale che l’emergenza si risolva al più presto. Il calo di sangue registrato ad agosto in Toscana è importante: 15% di donazioni in meno rispetto a luglio 2020, e -10% confrontando il dato con agosto 2019. «È una situazione diffusa in tutta Italia - sottolinea Simona Carli, direttrice del Centro Sangue della Regione Toscana -. Sono richieste 600 unità di sangue, anche da regioni che normalmente riescono a mettere a disposizione le proprie eccedenze».
Ma come mai tanta penuria? «Da sempre l’estate è un momento critico per la raccolta di sangue – continua Simona Carli -. Quest’anno, però, a causa delle misure restrittive anti Covid, le difficoltà sono state ancora più forti: le associazioni non hanno potuto portare avanti le attività di contatto e di sensibilizzazione in presenza, basilari per cercare nuovi donatori e fidelizzare quelli già attivi. Parallelamente l’attività degli ospedali non ha subito flessioni, anzi. Nei mesi estivi, i trapianti delle Aziende ospedaliero universitarie toscane, che richiedono scorte elevate di sangue, sono proseguiti a ritmi elevati. Questa situazione ha determinato qualche criticità, che costringe ora ad alcuni rinvii negli interventi non urgenti soprattutto a Careggi e Pisa e che alla lunga rischia di mettere in difficoltà il sistema sanitario. Va meglio per il momento allo Scotte di Siena, ma è essenziale avere nuove scorte». Oltretutto, passata l’emergenza Coronavirus, tante attività chirurgiche programmate stavano ripartendo. L’assenza di sangue rischia di farle slittare di nuovo. «Sono già in corso tutte le strategie possibili – spiegano dalla direzione sanitaria dall’azienda di Careggi - con il supporto delle associazioni di volontariato. Si auspica che portino a un sensibile afflusso di donatori per il ripristino delle scorte. In via precauzionale sono stati rinviati alcuni interventi programmati e differibili che prevedono l’uso certo di sacche di sangue. La misura preventiva serve a preservare le scorte per le emergenze. Sempre garantiti tutti gli interventi urgenti. Le operazioni rimandate riguardano varie attività chirurgiche fra cui oncologia, cardiochirurgia e ginecologia». «Le associazioni e le federazioni dei donatori della Toscana hanno fatto un lavoro eccezionale – continua l’assessore regionale Stefania Saccardi – ma non basta. Chi può doni sangue: lo farò anch’io». Chiunque può donare: basta avere tra i 18 e i 70 anni e pesare almeno 50 kg. Ai donatori è offerto gratuitamente il test sierologico.