Firenze, 3 aprile 2020 - Con l'emergenza Coronavirus le mense della Caritas in Toscana, che ora effettuano servizio da asporto, hanno quasi raddoppiato il numero di pasti serviti a persone bisognose, e cresce anche il numero di persone che si rivolge ai Centri d'ascolto: lo rivela Marcello Suppressa, delegato regionale Caritas, spiegando che «stiamo lavorando con le catene della grande distribuzione per trovare soluzioni per l'approvvigionamento degli alimenti».
In questo momento «c'è un flusso di persone importante - spiega Suppressa - che prima non avevamo: gente che prima sbarcava il lunario con lavoro nero, precario, col piccolo commercio. In poche settimane ci siamo trovati con gente che non ha denaro per pagare il cibo e l'affitto, per la maggior parte italiani».
Ad esempio, a Pistoia il servizio è passato da 90 pasti a 170; a Lucca in alcuni casi da 40 a 70; a Pisa nella seconda metà di marzo è più che raddoppiato. In parallelo aumenta anche il ricorso agli altri servizi del sistema delle Caritas, come i Centri d'ascolto, che ora adottano modalità di contatto a distanza: a Pisa un utente su dieci fa parte dei cosiddetti «nuovi poveri».
Da parte loro, spiega Suppressa, «c'è un senso di paura nei confronti della malattia, ma allo stesso tempo c'è paura del domani: non sanno se riusciranno a rientrare nel mondo del lavoro, e se le loro aziende riapriranno».