Firenze, 22 novembre 2024 – Chi poteva essere così sfacciata, negli anni '70, da incitare a rinnegare la filosofia accademica, tradizionalmente maschilista, se non la fiorentina Carla Lonzi.
Nata nel 1931, a Firenze appunto, è considerata una delle madri del femminismo teorico. "Sputiamo su Hegel" è uno dei suoi testi più iconici, insieme a "La donna clitoridea e la donna vaginale"; "Taci, anzi parla". Radicale nell'animo. Amava distruggere per ricostruire. Questa sua indole l'ha portata a rivoluzionare la sua vita personale tanto quanto i movimenti femministi di quell'epoca, con inevitabili strascichi in quelli che sono venuti dopo. Cosa direbbe oggi? Cosa penserebbe dell'attuale dibattito? Lo abbiamo chiesto a chi, attraverso i suoi libri, l'ha conosciuta nel profondo: Annarosa Buttarelli, scrittrice e filosofa, responsabile del fondo Carla Lonzi e curatrice dei suoi testi.