ANGELA BALDI
Cronaca

«Caro Baragli non può celebrare messa», il vescovo chiude il caso

Incontro tra Migliavacca e il professore aretino ordinato presbitero nella Old catholic apostolic church: «la chiesa cattolica non può riconoscere l’ordinazione»

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Arezzo, 21 agosto 2024 – Ha analizzato la documentazione del caso, poi la Diocesi ha ribadito il concetto: Marco Baragli non è un sacerdote della Chiesa Cattolica e non può celebrare messa. Il vescovo Migliavacca ha incontrato il professore e filosofo aretino che la Curia aveva indicato come falso sacerdote. Era avvenuto il 17 agosto in una nota diffusa su Toscana Oggi. Nel frattempo il caso è stato approfondito, come pure analizzati i documenti che lo stesso Baragli avrebbe presentato per spiegare la sua posizione. Concluso la verifica documentale, la Diocesi resta ferma sulle sue posizioni. «Dopo aver esaminato la documentazione presentata dal signor Marco Baragli – si legge in una nota della Curia - e dopo un cordiale incontro tra lui e il vescovo Andrea Migliavacca, preso atto che Baragli è stato ordinato presbitero nella “Old catholic apostolic church“ con sede nel Regno Unito, la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro dichiara che la Chiesa Cattolica non può riconoscere tale ordinazione».

Tradotto: Baragli non può celebrare messa come, invece, da lui richiesto. «Il signor Baragli – prosegue la nota della Curia - non può in nessun caso presiedere o concelebrare la celebrazione eucaristica, amministrare i sacramenti e compiere qualsiasi altro atto riservato ai sacerdoti della Chiesa Cattolica».

Arriva anche la risposta di Baragli dopo la decisione della Diocesi e dopo l’incontro col vescovo. «Ringrazio monsignor Andrea Migliavacca – scrive in una nota in cui si firma Don Marco Baragli - per aver compreso la veridicità della mia ordinazione sacerdotale. Quanto egli ha scritto in questa seconda nota, è un bellissimo esempio di dialogo e sarà rispettato in pieno dal sottoscritto. Ringrazio altresì il vescovo per il cordiale incontro che si è tenuto fra noi come due ministri di Nostro Signore Gesù Cristo».

La questione era venuta alla luce alcuni giorni fa in seguito alla richiesta di Baragli di concelebrare messa. Ne sono seguite dodici righe pubblicate sul sito e sui social di Toscana Oggi, il periodico del cattolicesimo toscano, che accendevano un faro su Marco Baragli, l’aretino che chiedeva di poter celebrare messa grazie a un permesso ricevuto da una chiesa anglicana riconosciuta, a suo dire, dalla chiesa cattolica.

La diocesi si era affidata ai canali digitali del settimanale regionale della Cei per illustrare la posizione contro Baragli, salvo poi cancellare la nota in attesa che lo stesso Baragli presentasse i documenti che attestavano il suo stato. Uno stato, quello di presbitero nella Old catholic apostolic church che per la Chiesa cattolica non gli permette di concelebrare messa.