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Cassa integrazione Covid, in Toscana anticipo senza spese per i lavoratori

La Toscana ha raggiunto un’intesa più avanzata di quella nazionale e grazie all’attivazione in ultima istanza di un fondo di garanzia nessun dipendente rimarrà fuori. Bugli e Grieco: “Soddisfatti della disponibilità dimostrata da tutte le parti”

Vittorio Bugli (Germogli)

Vittorio Bugli (Germogli)

Firenze, 15 aprile 2020 - In Toscana i lavoratori dipendenti di aziende in crisi potranno vedersi anticipare dalle banche a tasso e costo zero, se l’impresa non lo potrà fare, la cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali spettanti: fino a 1.400 euro come apertura di credito e in un’unica soluzione per l’emergenza Covid e con un finanziamento al massimo di 6000 euro, in sette mesi e con importi mensili fino a 900 euro, per la cassa integrazione straordinaria ‘tradizionale’. L’accordo vale per Cigo e il Fis, ma anche per la Cig in deroga e la Cisoa, che è la cassa integrazione salariale per gli operai del settore agricolo. In questo modo, in attesa che l’Inps eroghi il sostegno al reddito, i lavoratori oggi a casa o in cassa integrazione (magari parziale) per l’emergenza sanitaria in atto potranno contare su un’entrata mensile certa.

L’intesa è stata siglata dalla giunta regionale con gli istituti di credito, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria; e rispetto all’accordo nazionale, che riguardo all’anticipo delle banche dice solo che saranno applicate “le migliori condizioni possibili”, l’aver scritto invece che l’operazione sarà a tasso e costo zero costituisce una sicurezza in più per i lavoratori, che non dovranno pagare niente (se non il bollo sull’estratto conto trimestrale).

L’intesa toscana presenta inoltre anche un’altra differenza. Prevede l’attivazione, in ultima istanza, di un fondo di garanzia per consentire l’accesso all’anticipo degli ammortizzatori sociali anche a chi non avesse i titoli di merito di credito richiesti dalle banche. In questo modo nessuno sarà tagliato fuori. I finanziamenti si attiveranno attraverso modalità telematiche e su richiesta del lavoratore, una volta che l’azienda avrà fatto ricorso agli ammortizzatori sociali.

“Abbiamo raggiunto un ottimo accordo, grazie alla disponibilità di tutti – sottolinea l’assessore alla presidenza Vittorio Bugli, che ha tenuto i rapporti in queste settimane con tutti i soggetti firmatari – Come Regione garantiremo il corretto ed efficace passaggio di informazioni fra istituti di credito, Inps, sindacati, associazioni di imprenditori e aziende e comunicheremo con tempestività alle banche le richieste di attivazione di ammortizzatori sociali autorizzate per cui potranno procedere con le anticipazioni”. Naturalmente la Regione vigilerà sulla correttezza delle procedure messe in atto.

“La Toscana – aggiunge l’assessore al lavoro Cristina Grieco, soddisfatta dell’intesa raggiunta – è stata tra le prime Regioni in Italia a farsi trovare pronta per la partenza della cassa integrazione. Solo per la Cig in deroga fino ad oggi, ovvero fino alla mattina del 14 aprile, sono state presentate quasi 24 mila domande per poco meno di 57 mila lavoratori privi di altri ammortizzatori”. “Adesso – conclude - è dunque importante che il Governo assicuri, in conversione in legge del decreto, risorse sufficienti per soddisfarle tutte, per la sopravvivenza anche delle imprese”.

L’apertura di credito per l’anticipo concesso dalle banche cesserà con il versamento da parte dell’Inps del trattamento di integrazione salariale. L’intesa regionale è un protocollo aperto: altri istituti di credito potranno aggiungersi. Al momento l’accordo è comunque già stato sottoscritto dalla gran parte delle banche presenti in Toscana, sicuramente le più diffuse sul territorio.