REDAZIONE CRONACA

Ceccardi minacciata di morte dopo i manifesti rivolti alle donne musulmane sulla parità di diritti con i mariti

La solidarietà della Lega: “Siamo convinti che, nonostante queste pesanti minacce, la nostra europarlamentare continuerà nella sua giusta battaglia”

Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega

Firenze, 15 agosto 2024 – «Dopo che ho fatto affiggere i manifesti rivolti alle donne musulmane con scritto in arabo 'in Europa hai gli stessi diritti di tuo marito’, ho subìto minacce di morte da esponenti arabi e anche da italiani e durante l'8 marzo, con mia grande sorpresa, le femministe hanno invaso la città di Roma e imbrattato i miei manifesti. Sopra di essi ne hanno affissi altri a sostegno di Hamas e della Palestina, cosa incredibile per chi dovrebbe difendere i diritti delle donne. Ho ricevuto in passato minacce con proiettili, ora mi hanno scritto che 'avrebbero ballato sulla mia tomba’, mi hanno augurato la morte e mi hanno detto che non capivo nulla di Islam». Lo ha detto Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, ospite di KlausCondicio, il web talk di Klaus Davi su YouTube. «Ho allertato le autorità - ha aggiunto Ceccardi - attualmente le scorta fortunatamente non ce l'ho, io non ho paura ma la mia famiglia un pochino sì: vivo con i miei genitori, mio marito e mia figlia molto piccola che hanno iniziato a dimostrare un pò di timore».

«Siamo vicini a Susanna Ceccardi, oggetto di minacce di morte a seguito della sua campagna a favore delle donne islamiche, tuttora costrette ad indossare il velo», affermano in una nota il segretario della Lega in Toscana, Luca Baroncini, i parlamentari eletti nella regione assieme a tutto il partito toscano. «Siamo convinti che, nonostante queste pesanti minacce, la nostra europarlamentare continuerà nella sua giusta battaglia, affinché le donne islamiche possano avere gli stessi diritti dei propri mariti - proseguono gli esponenti leghisti - prosegue la stessa nota - Un caro abbraccio, dunque, a Susanna ed ai suoi familiari, con l'augurio che gli autori di questo inquietante gesto vengano ben presto assicurati alla giustizia»