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Sindaci, il 'piano della bistecca'. Ceccardi: "Così uniti si vincerà"

La leader toscana della Lega rassicura: "Il centrodestra non si tocca"

Un momento della cena che si è svolta in un ristorante nel centro di Firenze

Un momento della cena che si è svolta in un ristorante nel centro di Firenze

Firenze, 5 novembre 2018  - La sindaca  di Cascina e responsabile della Lega in Toscana, Susanna Ceccardi, venerdì sera ha riunito a cena, al ristorante Giglio Rosso di Firenze, i sindaci dei sei capoluoghi che sono passati dal centrosinistra al centrodestra. Qualcuno l’ha chiamato il patto della bistecca, prendendo spunto dal menù servito in tavola.

Ceccardi, com’è andato il patto della bistecca, un piano operativo d’azione?

«Benissimo, direi».

C’è chi non l’avrebbe presa bene però. Pare che Forza Italia sia rimasta infastidita dalla sua iniziativa. Ha avuto segnali in questo senso?

«Guardi, la cena è nata da un’idea questa estate, poi ho creato una chat con i sindaci per mettersi d’accordo sul giorno più adatto per farla... L’obiettivo è quello di condividere buone pratiche amministrative, i problemi dei nostri comuni, per confrontarci e darci una mano».

E Forza Italia? Non è che la Lega pensa più a se stessa che al centrodestra?

«Forza Italia infastidita? A me non è arrivato nessun segnale di questo genere ma sì, l’ho letto sui giornali... ».

Che ne pensa?

«Tutti i sindaci che hanno partecipato alla cena sono grandi e vaccinati. Che Forza Italia abbia ‘paura’ del sindaco di Cascina è un po’ assurdo... Sarebbe assurdo che Forza Italia si infastidisse per il fatto che alcuni sindaci si ritrovano a cena. Credo sarebbe anche offensivo non solo nei miei confronti ma anche di tutti i sindaci che hanno partecipato spontaneamente a questo incontro. Semmai credo che in Forza Italia dovrebbero essere contenti del fatto che i sindaci del centrodestra dopo un po’ di anni si ritrovino e condividano tra loro politiche e pratiche amministrative, anche perché poi c’erano sindaci trasversali, di Fratelli d’Italia, di liste civiche, anche della Lega, come me chiaramente, ma tutti nell’alveo del centrodestra, tutti frutto di maggioranze fotocopia».

Scusi, non poteva coordinarsi anche con Forza Italia prima di fare questa cena?

«Ma io sono andata lì in veste di sindaco... ».

A tavola è nato il partito sindaci-Lega?

«Il partito dei sindaci? Non può esistere un partito dei sindaci, non significa nulla... Semmai un coordinamento dei sindaci, nel senso di condividere buone pratiche amministrative, quello sì, deve esserci».

In Toscana nel 2019 si vota a Firenze, Prato, Livorno e in altri 150 comuni e nel 2020 per il governo regionale. La Lega rilancia lo schieramento con il centrodestra oppure c’è un’ipotesi di riproporre qui l’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle?

«Non ci sono tavoli aperti con i 5 Stelle. L’ho detto più volte e lo ripeto, squadra che vince non si cambia, in Toscana abbiamo vinto da tutte le parti con lo schema del centrodestra e tra l’altro l’ha detto anche il portavoce di Nogarin, che il patto Lega 5 Stelle a Livorno ce lo sogniamo. Lo dicono loro quindi... ».

Quindi è da escludere.

«Sì, è da escludere»

Avete parlato anche di Firenze immagino...

«Sì e tutti auspicano che l’anno prossimo, a una di queste cene, ci sia con noi anche il sindaco di Firenze, di centrodestra naturalmente».

La cena di Firenze avrà un seguito nelle prossime settimane?

«Certo».

Stefano Vetusti