MAILA PAPI
Cronaca

Cecina investita da un temporale autorigenerante, fino a mezzo metro di acqua in strada

Colpo di coda del maltempo tra le 23 e le 2 di venerdì ad allerta quasi finita. Maxi lavoro della ProCiv, danni a case e attività. Chiusi strade e sottopassi

Cecina (Livorno), 27 ottobre 2024 – Un terribile colpo di coda, quando ormai l’allerta meteo era quasi terminata. Dalle 23 alle 2 di notte Cecina è stata investita da un intenso temporale autorigenerante che ha riversato a terra una quantità d’acqua eccezionale in poco più di due ore. Non ci sono stati straripamenti di torrenti, ma il sistema complessivo delle fogne urbane (pur ripulite) non è bastato a smaltire la massa d’acqua. Così le vie orientate in direzione mare-monti sono diventate fiumi con 40-50 centimetri d’acqua. Soprattutto via Torres, via Aldo Moro, via Montenevoso, e si sono allagate le vie traverse a valle come via Frtelli Rosselli, via Raffaello Sanzio e tutta la zona di Vallescaia dove il parcheggio sotterraneo del centro commerciale è stato sommerso da 2 metri e mezzo d’acqua. Moltissimi i danni alle attività. E danni anche per tanti cittadini con garage e seminterrati allagati, auto, moto e scooter semidistrutti, attrezzature, frigoriferi, libri, tutto a mollo. Allagata leggermente anche la Chiesa della Santa Famiglia. Chiusi sottopassi e molte strade. Per tutta la notte le squadre della Protezione Civile hanno lavorato per fronteggiare le situazioni più difficili. Ieri il lavoro è continuato riaprendo quasi tutte le strade. Ma la conta dei danni è ancora tutta da fare. Danni anche all’azienda florovivaistica di Patrizia Lotti (associata Cia Etruria) in via Aurelia Sud al Cedrino, con serre e piante sommerse dall’acqua.

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L'accesso al parcheggio del centro commerciale di Cecina: l'acqua ha invaso tutta la zona sotterranea (Foto Novi)

La pioggia eccezionale ha colpito anche il territorio del Comune di Rosignano Marittimo dove il fiume Fine ha raggiunto un’elevata soglia di criticità. In nottata, alle ore 2.15, è stato aperto il COC (Centro Operativo Comunale) che ha provveduto ad un monitoraggio costante della situazione che, nonostante i possibili rischi, è rimasta sotto controllo. “Il rischio maggiore - ha spiegato il sindaco Claudio Marabotti - poteva derivare dalla possibile apertura degli scaricatori di piena della diga di Santa Luce che sbarra il corso del Fine. Il livello del bacino artificiale, realizzato alla fine degli anni Cinquanta, si è fermato appena 2 centimetri sotto il livello oltre i quale, appunto, è necessario aprire la diga. Per precauzione sono state chiuse la via del Novanta in località Mazzanta e la vecchia via Aurelia nel tratto fra Vada e il ponte del Tripesce”. Entrambe le strade sono state riaperte ieri mattina.