MONICA PIERACCINI
MONICA PIERACCINI
Cronaca

Superbonus 110, ancora caos sulla cessione del credito. Ipotesi proroga

In Toscana rischiano la chiusura 5mila imprese. Gli architetti: “Subito un tavolo di confronto con il Governo”

Superbonus 110

Firenze, 13 giugno 2022 – Non si sbloccano i 5 miliardi di crediti bloccati e scatta una nuova proposta di modifica, questa volta dell'ultimo decreto, il dl Aiuti, che dovrà essere convertito in legge entro il 16 luglio. La richiesta è di prorogare di un anno, cioè fino al 2023, il termine per effettuare le cessioni del credito alle banche. Ma per il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, Cnappc, è una soluzione “assolutamente inadeguata” perché tra un anno sarà cambiato niente, perché “le banche presenteranno gli stessi problemi di oggi”.

Il Cnappc chiede con urgenza al Governo un tavolo di confronto. "E' indispensabile – propone il Consiglio - estendere la possibilità di acquisto dalle banche già in possesso di cessioni di credito: questa misura consentirebbe sicuramente lo sblocco dell'attuale situazione e metterebbe in condizione i tecnici liberi professionisti e le imprese di superare l'attuale difficile crisi. E' necessario, inoltre, confermare in modo chiaro e inequivocabile che chi acquista un credito, già valutato da banche attraverso i loro advisor, non può avere alcuna responsabilità evitando in tal modo che il meccanismo di cessione rimanga bloccato".

In Toscana, secondo una stima di Cna, sarebbero a rischio chiusura 5mila aziende della filiera costruzioni. “L’opportunità del Superbonus purtroppo si sta rivelando un vero e proprio boomerang per la filiera delle costruzioni, perché tutti questi interventi normativi sui bonus fiscali finiscono per produrre solo un grande caos sia nelle imprese che nei committenti. Tutto questo – protestano Mirko Rindi, Sergio Perna, Riccardo Castellucci e Lorenzo Mucci, rispettivamente presidenti delle categorie termoidraulici, elettricisti, edilizia e serramentisti di Cna Toscana Centro - non fa che frenare e scoraggiare il mercato e non ottiene l’effetto voluto dal Governo, cioè contrastare le frodi. Questo, per non parlare dell’aumento indiscriminato dei prezzi sui materiali e della loro carenza,  tutti fattori che rischiano seriamente di mandare in crisi centinaia di aziende che grazie al Superbonus stavano invece facendo da volano per far ripartire il Paese”.

"Stiamo aspettando questo nuovo decreto che dà la possibilità della quarta cessione del credito da parte delle banche ai propri correntisti. Ma è un intervento che partirà da luglio e non cambierà niente. Ormai è da gennaio - fa presente Castellucci, presidente degli edili di Cna Toscana Centro - che gli istituti di credito hanno chiuso i rubinetti e non li stanno riaprendo. Si rischia il collasso economico e il conseguente dramma sociale. E' evidente che il governo vuol chiudere il Superbonus 110: vengono messi così tanti paletti che di fatto è inutilizzabile. A rimetterci non sono certo le multiutility, ma le micro e piccole aziende del nostro territorio".

Ma in crisi non ci sono solo le aziende. Ci sono famiglie e interi condomini con i lavori sospesi e la situazione è caotica anche per chi ha anticipato i soldi dei lavori e ha chiesto il rimborso. “Ho presentato a Poste otto pratiche, tutte uguali, da parte di condomini che hanno ristrutturato, pagato i lavori e chiesto il rimborso del bonus. Tre hanno riavuto i soldi, gli altri cinque no, ma le pratiche sono identiche, con la stessa documentazione e su stessi lavori. Non si capisce quale sia la discriminante tra chi ha preso i soldi e chi è stato bocciato. Nessuno spiega il perché”, fa presente Riccardo Galimberti, amministratore di alcuni condomini a Firenze. “La motivazione non viene data in automatico, va richiesta tramite i canali dedicati all'assistenza, che sono www.poste.it/scrivici.html e numero verde clienti business 800-003322”, è la replica di Poste.