GIOVANNI SPANO
Cronaca

Chi ha preso la piccola Kata? "A portarla via è stata una donna". Appello alle mamme: mobilitatevi

Gli avvocati dei genitori rilanciano la pista della ritorsione nelle ore dei test del dna a tappeto. "Molte persone potevano avercela con quella famiglia". Sequestrati oggetti nell’ex Astor

La piccola Kata e l'immagine delle telecamere che la riprendono per l'ultima volta prima che scompaia

Firenze, 29 giugno 2023 – Un appello i genitori della piccola Kata l’hanno rivolto ieri sera alle mamme fiorentine attraverso il programma “Chi l’ha visto“: "Mobilitatevi con noi per far ritrovare nostra figlia".

Nel pomeriggio era circolata un’altra ipotesi. Soltanto una donna può avere conquistato la fiducia di Kata. Più di una donna: una mamma. Le ha dato la mano, senza forzature, tutt’altro, l’interesse era che tutto fosse tranquillo, era di passare inosservata. Kata si è lasciata condurre verso qualcuno che purtroppo l’ha portata via, a quel punto forse anche con un atto di forza...".

L’avvocato Filippo Zanasi con la collega Sharon Matteoni rappresenta Katherine e Miguel Alvarez, i genitori di Kataleya, 5 anni, svanita nel nulla, vittima di kidnapping, il 10 giugno all’ex hotel Astor dove abitava con i suoi genitori, occupanti (con altri cento e passa persone, tra peruviani e romeni) della struttura dismessa. Zanasi si è fatto un’idea, su come possono essere andate le cose. E assicura che Katherine e Miguel stanno collaborando con gli inquirenti.

«Domani (oggi, ndr) io e la mia collega andremo a incontrarli nuovamente nella struttura protetta che li ospita da giorni". Dopo l’ultimo incontro della coppia in procura coi magistrati, lo scorso venerdì 23 giugno, è probabile per non dire certo che la coppia – già oggi – si presenti di nuovo in procura, davanti ai pm: se la collaborazione è effettiva, ricca cioè di nomi e situazioni, di indicazioni, di sospetti, questo ulteriore faccia a faccia con i magistrati potrebbe rappresentare importante, definitivo, decisivo, nelle indagini. Orientate – in questa fase molto delicata – sulla ricerca di una prova scientifica: ricerca di profili genetici e comparazioni sui dna.

"Sì, ma bisogna ancora considerare altre cose. Bene o male, ad esempio le molteplici segnalazioni di avvistamento della bambina. Ieri (martedì, ndr) ne è arrivata un’altra, ci hanno chiamato allo studio, una persona avrebbe visto Kata a Novoli, il giorno successivo alla sparizione, in compagnia di un uomo insieme ad altri due bambini...".

Non ha eccessiva fiducia negli accertamenti genetici?

"Noi sappiamo poco di come le forze dell’ordine stanno procedendo e cosa stanno facendo. La procura non è tenuta ad avvisarci passo passo. Sappiamo che sono stati sequestrati diversi oggetti, però non sappiamo quali. So di alcune auto sulle quali gli investigatori hanno posto l’attenzione, non credo però che siano state ispezionate ai fini della ricerca di tracce biologiche che potrebbero assumere valore di prova".

Quindi qualcosa sapete

"Poco, mi creda. Né noi come parte offesa abbiamo presentato specifiche istanze, per ora almeno. Del resto il segreto istruttorio è una opportunità".

Su quali elementi e circostanze ritenete sia da porre l’attenzione maggiore? 

"Ci sono tante situazioni intrecciate. Perché è un fatto che molte persone potrebbero avercela, e forse ce l’hanno, coi nostri assistiti, i genitori di Kata. Io dico: qual è il movente del rapimento? Dobbiamo sapere questo. E’ decisivo. E insisto sul fatto che Kata non si sarebbe fatta avvicinare da sconosciuti, anche dentro la struttura. Nessuno l’ha presa subito e narcotizzata. Non ci credo. Solo una donna. Solo una mamma...".

Chi conosceva bene Miguel e Katherine? Che parenti avevano, all’ex Astor? Quali amici in particolare?

"Dentro? Un fratello di lei. Non altri parenti stretti, almeno questo mi risulta".