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Omicidio Ciatti, parla il padre di Niccolò: "Deluso e amareggiato"

Luigi Ciatti commenta le parole dell'accusato del delitto: "Ha strappato la vita a mio figlio e ora dice che è stato un incidente, Spero nella pena massima"

Il padre di Niccolò, Luigi Ciatti a Roma

Firenze, 8 febbraio 2022 -  «Sono deluso e amareggiato. E a questo punto sono anche perplesso sul senso della giustizia, lui ha strappato la vita a mio figlio e ora dice che è stato un incidente. Mi auguro che che si arrivi comunque a una sentenza, e che venga inflitta la pena massima possibile». Così Luigi Ciatti, padre del 22enne Niccolò Ciatti pestato a morte l'11 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar in Spagna, commentando le parole rilasciate alla stampa spagnola dal ceceno Raoul Bissoultanov, accusato dell'omicidio del figlio.

Il ceceno si trova adesso a Girona, dove ha chiesto e ottenuto di essere processato nonostante a suo carico sia già in corso un processo in Italia: «Sappiamo che in Spagna il processo si può fare solo se l'imputato è presente - afferma ancora Luigi Ciatti -, per cui basta che Bissoultanov non si presenti e sarà tutto bloccato». Il 17 marzo intanto è attesa la decisione della corte di assise di Roma, che dovrà rigettare o accogliere l'eccezione di incompetenza territoriale presentata dagli avvocati del ceceno. «Se per caso la corte di assise di Roma decide che l'Italia non ha giurisdizione - continua Luigi Ciatti -, allora questo ceceno se la caverà e resterà libero e tranquillo, la colpa sarà di Niccolò che quella sera è andato a ballare in discoteca ed è stato ucciso con un calcio alla tempia».