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Affitti brevi e strutture ricettive, il codice identificativo è ora obbligatorio: in Toscana in regola l’80%

Il punto dopo l’introduzione del Cin, rilasciato dal ministero dell’Interno. La regione è quella che ne ha richiesti di più, a dimostrazione della sua vocazione turistica. Seguono il Lazio, la Puglia e la Sicilia

Firenze, 2 gennaio 2024 – Sono 54.224 in Toscana le strutture ricettive che hanno richiesto e ottenuto il Cin, ovvero il Codice Identificativo Nazionale, quel numero che appunto ogni struttura e immobile destinato all’affitto turismo deve avere per essere identificato. Un numero che deve anche essere esposto all’esterno della struttura. Da inizio anno il Cin è obbligatorio per tutti.

Un modo per regolamentare il settore. La registrazione avviene tramite il ministero dell’Interno. In Toscana sono 67.804 le strutture registrate e sono appunto 54.224, al termine della mattinata di giovedì 2 gennaio, i Cin rilasciati. Dunque il 79.9% delle strutture è attualmente in regola. Il dato nazionale è al 78.9%. La Toscana è la regione nella quale sono stati rilasciati più Cin. 

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Una turista a Firenze. La Toscana è la regione che ha chiesto più Cin, il codice identificativo nazionale per le strutture turistiche. Codice che diventa obbligatorio (New Press Photo)

In particolare, a Firenze, prima città per appartamenti per turisti, sono circa 20mila le strutture registrate e attualmente sono circa 15mila quelle che hanno già il Cin. A Grosseto, su novemila strutture esistenti e censite esattamente 7003 hanno chiesto e ottenuto il codice. A Lucca su 8400 strutture oltre settemila hanno già chiesto e ottenuto il Cin. 

Seguono il Lazio (40.254), la Puglia (36.722) e la Sicilia (35.418). Inoltre, il sito offre ai turisti la possibilità di verificare l'autenticità di ogni singolo codice. La sanzione applicabile, a partire da oggi 2 gennaio 2025, varia da euro 800 a euro 8.000 in caso di strutture o immobile privi di Cin e da 500 a 5mila euro in caso di mancata esposizione del Cin all'esterno dello stabile in cui è collocato l'appartamento o la struttura o di mancata indicazione del Cin in ogni annuncio ovunque pubblicato e comunicato. E' inoltre prevista una sanzione da euro 500 a euro 5.000 a carico dei soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e dei soggetti che gestiscono portali telematici, da applicarsi in caso di mancata indicazione del Cin in ogni annuncio.

Sul sito internet istituito dal ministero del Turismo è possibile monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento nei vari territori.