Niccolò Gramigni
Cronaca

Stretta sull’alcol alla guida, ora bere fa più paura. “Vino, consumi crollati”

Le pesanti sanzioni per chi supera i limiti alla guida cambiano i comportamenti al ristorante. Confcommercio: “Messaggio giusto, ma servono alternative per la mobilità”. Confesercenti: “Bisogna garantire più servizi”

Firenze, 29 dicembre 2024 – Clienti preoccupati, bottiglie che diventano calici, richieste di informazioni sulla gradazione e un calo pesantissimo dei consumi di vino (e ancor più di altri alcolici) nei ristoranti. Il nuovo Codice della strada targato Matteo Salvini, entrato in vigore il 14 dicembre, sta portando diversi cambiamenti anche negli stili di vita dei fiorentini. D’altronde si rischia grosso: per chi non è neopatentato il limite resta quello di 0,5 grammi di alcol per litro di sangue, ma le sanzioni sono cresciute in modo esponenziale, così come è aumentato il rischio di sospensione della patente. Un esempio? Quando viene superato lo 0,5 g/l e il tasso alcolemico non supera gli 0,8 g/l la sanzione amministrativa va da 543 a 2.170 euro e non ci sarà nessuna possibilità di sconto, mentre la patente sarà sospesa da 3 a 6 mesi con la decurtazione di 10 punti. Con tassi alcolemici superiori le sanzioni, e le conseguenze, sono ancora più pesanti.

010947124566_CRISTINI_HHH23-84925270
Polizia durante i controlli antialcol (foto di repertorio)

“Ci hanno fatto la festa – è l’ironico commento del presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano – Il nuovo Codice della strada, è bene ribadirlo, non prevede cambiamenti nei limiti ma sull’aspetto sanzionatorio. Il messaggio è forte e può andare bene ma deve essere accompagnato da alternative, come quelle sulla mobilità. I giovani ad esempio escono comunque, non è che stanno a casa per i limiti: in questo modo magari il rischio è che si organizzino feste nelle ville, eccedendo per davvero sui consumi di alcol. Gli effetti sul nostro lavoro si vedono, si modifica proprio lo stile di vita. E si mette a rischio un modello perché col crollo di consumi, ad esempio di vino, la sostenibilità economica del ristorante va all’aria”.

Secondo Lapo Cantini, responsabile Confesercenti Firenze, “un cambiamento nei consumi c’è stato anche per la massiccia campagna di comunicazione che è stata fatta sul tema. Bisogna capire se la tendenza si consoliderà o meno. Forse i ristoratori dovranno pensare a qualche servizio accessorio, ho letto che c’è chi si offre di riportare a casa i clienti ma è qualcosa di molto complicato. Tuttavia ci può essere una maggiore informazione ai tavoli, dare qualche consiglio in più”. Tra i ristoratori è interessante la visione di Paolo Bacciotti (Tullio a Montebeni): “Noi siamo a qualche chilometro da Firenze – commenta – e col nuovo Codice della strada abbiamo visto un calo di consumo dei vini. Ma è un calo che dobbiamo accettare perché bere troppo e mettersi alla guida è pericoloso. Ho visto un’attenzione importante da parte delle persone, in particolare i ragazzi ora fanno i ‘turni’ per stabilire chi guida, in modo da non correre rischi. Noi abbiamo inserito la possibilità del calice di vino”. Il ristoratore Vincenzo Ferrara (Osteria del Porcellino) parla di “un calo del 60% di tutti gli alcolici” e pone il problema “sull’organizzazione. Le persone non si devono certo ubriacare, sono d’accordo. Ma si deve essere organizzati con una mobilità alternativa, ad oggi assente”.

Riccardo Tarantoli, titolare del Red Garter e presidente dei locali da ballo di Firenze e Toscana Fipe-Confcommercio parla “di un calo delle presenze” e di “persone che non vanno in giro”. Per quanto riguarda le enoteche Giovanni Massai (La bottega del gusto) afferma che “la preferenza” dei clienti “è sempre più per vini a bassa gradazione”.