Coldiretti, allarme pappagalli ‘alieni’: “Portano malattie e devastano l’agricoltura”

In Toscana sono già oltre un migliaio i parrocchetti monaci in libertà che fanno razzie nelle campagne di mandorli, frutti, grano, girasoli, mais e tutto quello che incontrano

Parrocchetti

Parrocchetti

Firenze, 25 giugno 2024  – Coldiretti Firenze lancia l’allarme pappagalli ''alieni'' sull'agricoltura toscana. Dopo cinghiali, lupi, vespe velutine asiatiche e granchi blu d'oltre oceano un'altra specie che non appartiene al nostro ecosistema minaccerebbe la sopravvivenza delle aziende agricole e anche la salute dei cittadini potendo trasmettere malattie come la salmonellosi e l'influenza aviaria, si spiega da Coldiretti.

Sono già oltre un migliaio i parrocchetti monaci in libertà che svolazzano sulle nostre teste facendo razzie nelle campagne di mandorli, frutti, grano, girasoli, mais e tutto quello che incontrano. Una specie dell'avifauna invasiva, originaria degli altopiani di Africa e Asia, la cui popolazione è destinata a crescere velocemente nel giro di poco tempo assumendo le forme e le dimensioni di una nuova calamità per gli agricoltori e di una nuova problematica da gestire nelle città. Non a caso dal 2007 in Europa è vietata la sua introduzione. L'allarme arriva dalla campagna della piana fiorentina, in particolare da Montelupo Fiorentino, Vinci e dai comuni limitrofi dove gli sgargianti pappagalli verdi stanno provocando perdite di raccolti sempre più pesanti. A denunciarlo, come detto, è Coldiretti Firenze che torna a chiedere alla Regione Toscana interventi straordinari di contenimento della fauna selvatica che devasta i raccolti, distrugge l'ecosistema, impoverisce la biodiversità e rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica e la salute. Una richiesta che la principale organizzazione agricola tornerà ad invocare in piazza con una prossima e imminente protesta a difesa del reddito degli agricoltori e dei cittadini.

''L'invasione dei parrocchetti rischia di scappare di mano così come è scappata di mano quella di cinghiali, dei cani inselvatichiti, dei colombacci, dei piccioni e così di altre specie che ogni anno mangiano i frutti del nostro lavoro ed uccidono le nostre greggi con gravissime ripercussioni anche per la biodiversità, la manutenzione e l'erosione del territorio", spiega Cesare Buonamici, presidente Coldiretti Firenze. "La fauna selvatica non è più soltanto un problema per gli agricoltori. La percezione dei cittadini si è capovolta: i cinghiali, che si stimano siano 250 mila nella nostra regione, causano decine di incidenti stradali all'anno, 23 nell'ultimo anno in Toscana, portano con se malattie come la peste suina che paralizza i territori e le attività turistiche; i lupi bussano alle porte di casa in molte località ed iniziano a rappresentare un problema per la sicurezza, la vespa velutina falcidia la popolazione delle nostre api il cui lavoro di impollinatori è insostituibile, i pappagalli possono trasmettere all'uomo malattie come l'influenza aviaria o la salmonellosi mentre i granchi blu distruggono il nostro ecosistema marino. Le implicazioni di questo squilibrio sono molteplici e sono tutte negative. Gli strumenti per intervenire ci sono e chiediamo che siano applicati. Per questo torneremo in piazza con migliaia di agricoltori a tutela anche dei nostri concittadini'', spiega ancora.