MONICA PIERACCINI
MONICA PIERACCINI
Cronaca

Colf, assistenti e badanti. Domanda in aumento. I nuovi contratti: la guida

In Toscana si stima per il prossimo anno un fabbisogno di 120mila unità. Ecco come calcolare stipendio, ferie, tredicesima e contributi previdenziali

Firenze, 15 luglio 2024 – Nel 2025 in Toscana saranno necessari 120mila lavoratori domestici, di cui 70mila badanti e 55mila colf. In Umbria ne serviranno 30mila, equamente divisi tra 15mila badanti e 15mila colf. Le stime sono di Assindatcolf, il sindacato dei datori di lavoro domestico, che ha elaborato dati Inps e Istat.

La popolazione italiana, infatti, sta invecchiando ma nel 2023 il numero di lavoratori domestici è diminuito. In Toscana, ad esempio, si è registrato un calo del 6,3%, il che evidenzia un aumento del lavoro non dichiarato. I costi per l’assunzione regolare di un lavoratore domestico sono infatti molto elevati e ciò rende difficile per molte famiglie sostenere questa spesa. Per una badante convivente a tempo pieno, regolarmente assunta, una famiglia deve affrontare una costo di quasi 1.700 euro al mese.

Assindatcolf ha calcolato, voce per voce, come si arriva a questa cifra. Si parte dal contratto nazionale per una badante a tempo pieno, che prevede un massimo settimanale di 54 ore lavorative e una retribuzione lorda mensile che, nel 2024, è pari a 1.127,04 euro. A questa cifra vanno aggiunti i ratei di tredicesima (110,22 euro), ferie (110,22 euro), tfr (106,14 euro), nonché l’indennità di vitto e alloggio, che sempre nell’anno corrente è pari a 195,60. E già si sale a 1.453,62 euro. Non basta. Il datore di lavoro domestico è obbligato a versare trimestralmente i contributi previdenziali Inps.

Invecchiamento in aumento e calo di badanti
Invecchiamento in aumento e calo di badanti

Questa operazione si svolge, quindi, quattro volte l’anno: entro il 10 aprile (per attività svolta nei mesi di gennaio-marzo), entro il 10 luglio (per attività svolta nei mesi di aprile-giugno), entro il 10 ottobre (per attività svolta nei mesi di luglio-settembre), entro il 10 gennaio (per attività svolta nei mesi di ottobre-dicembre precedenti). I contributi a carico del datore sono di 212,94 al mese, quelli a carico del lavoratore sono 70,20 euro. Ci sono poi da aggiungere nel conto i contributi di assistenza contrattuale da versare obbligatoriamente alla Cassacolf, per un totale di 14,04 euro mensili.

Le scadenze sono le stesse dei contributi previdenziali e anche il versamento avviene in concomitanza con il pagamento trimestrale dei contributi previdenziali Inps. È responsabilità del datore di lavoro effettuare la procedura di versamento. Dovrà essere inserito sull’apposito bollettino il codice F2 nel campo denominato "C.org" e moltiplicate le ore retribuite nel trimestre per 0,06 euro. La cifra risultante dovrà essere aggiunta ai contributi previdenziali. La parte a carico del lavoratore dei contributi Inps e Cassacolf viene anticipata nei bollettini dal datore e recuperata in busta paga. La somma di tutti questi elementi, al netto delle trattenute dei contributi, determina quindi il costo mensile a carico della famiglia che intende assumere una badante convivente a tempo pieno, ovvero 1.675,92 euro.

Assegno di 850 euro per non autosufficienti, chi può richiederlo

Una misura attesa a sostegno delle famiglie in materia di lavoratori domestici è la prestazione universale per la non autosufficienza. Questa iniziativa è prevista nello schema di decreto legislativo attuativo della riforma della non autosufficienza, recentemente approvato dal governo. La misura prevede un assegno di 850 euro al mese per coprire i costi di una badante, e si aggiunge all’indennità di accompagnamento già esistente. L’entrata in vigore di questa misura è programmata per il 1º gennaio 2025 e durerà per un periodo sperimentale fino al 31 dicembre 2026.

L’assegno è destinato agli anziani over 80 che necessitano di assistenza gravissima (già beneficiari dell’indennità di accompagnamento) e che hanno un Isee che non supera i 6.000 euro. Il contributo mensile potrà essere utilizzato per coprire il costo di una badante regolarmente assunta, fornendo così un ulteriore supporto alle famiglie che si trovano a dover affrontare le sfide dell’assistenza domiciliare. La misura non è esente, però, da criticità. La platea di destinatari è limitata, dato che solo coloro con un Iseeinferiore ai 6.000 euro potranno beneficiare dell’assegno. Inoltre, l’importo di 850 euro al mese è insufficiente per coprire pienamente le spese di una badante.

Secondo Assindatcolf, che ha presentato una Memoria sul tema e ha partecipato a un’audizione in Commissione Affari Sociali della Camera lo scorso 15 febbraio, con questa cifra si coprono solo le spese per un’assistente per meno di 20 ore alla settimana. Questo lascia scoperti i bisogni di assistenza continuativa di molte famiglie, che si trovano costrette a integrare l’importo con fondi propri o a cercare soluzioni meno costose, spesso a scapito della qualità dell’assistenza stessa.

Esonero contributivo. “Attendiamo la circolare operativa dall’Inps”

“Misure universali, non legate all’Isee o all’età”. Solo così, sottolinea Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, si può davvero sostenere le famiglie che devono prendersi cura di un anziano. Ad oggi le misure sono esigue. Sarebbe dovuto partire in aprile il bonus badante, ovvero l’esonero al 100% dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro domestico per gli anziani over 80 non autosufficienti. Si attende però ancora la circolare operativa dell’Inps. Nello specifico, a decorrere dal 1° aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025, in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani, con almeno 80 anni di età, già titolari dell’indennità di accompagnamento, è riconosciuto, per un periodo massimo di 24 mesi, un esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali ed assicurativi a carico del datore di lavoro domestico, nel limite massimo di 3mila euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Il datore di lavoro destinatario della prestazione deve possedere un valore dell’Isee per le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria, in corso di validità, non superiore a 6mila euro. Al di là del bonus, ciascuna regione mette in campo delle misure e sostegni economici a disposizione delle famiglie che assumono colf, badanti e baby sitter, e che sono raccolte nell’atlante Fidaldo, consultabile a questo link www.fidaldo.it/atlante/lavoratori-domestici.