REDAZIONE CRONACA

Colori regioni, cosa cambia adesso: anche Lombardia e Lazio diventano rosse

Da lunedì 15 marzo scattano le nuove regole

Un controllo a Pistoia (Luca Castellani / FotoCastellani)

Firenze, 12 marzo 2021 - E' il giorno dei cambi di colore delle regioni italiane. Le restrizioni da coronavirus continuano ad essere assolutamente necessarie visto il propagarsi del contagio. E dunque scattano nuove regole e nuovi colori per varie zone. Non ci sono più zone gialle. Tutte le regioni in zona gialla passano in arancione fino a fine marzo. Una sola regione in zona bianca, è la Sardegna. Ancora sotto analisi la situazione della Basilicata. Ecco il quadro.

Zona rossa: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento, Campania, Molise.

Zona arancione: Umbria, Liguria, Toscana, Calabria, Abruzzo.

Zona bianca: Sardegna.

L'indice Rt regione per regione

Ecco l'indice Rt di tutte le regioni secondo i risultati del monitoraggio della cabina di regia. Abruzzo 1,05 (0,99-1,09), rischio moderato; Basilicata 1,53 (1,31-1,76), moderato; Calabria 0,83 80,72-0,95), moderato; Campania 1,5 (1,41-1,6), alto con molteplici allerte di resilienza; Emilia Romagna 1,34 (1,32-1,38), alto; Fvg 1,39 (1,33-1,47), alto; Lazio 1,31 (1,27-1,36), alto con molteplici allerte di resilienza; Liguria 1,13 (1,08-1,18), moderato ad alta probabilità di progressione; Lombardia 1,3 (1,28-1,32), alto; Marche 1,08 (0,99-1,18), alto; Molise 1,07 (0,83-1,33), moderato ad alta probabilità di progressione; Piemonte 1,41 81,36-1,45), alto; Bolzano 0,61 (0,57-0,65), moderato; Trento 1,04 (0,99-1,1), moderato ad alta probabilità di progressione; Puglia 1,23 (1,2-1,27), alto con molteplici allerte di resilienza; Sardegna 0,89 (0,78-1), basso; Sicilia 1 (0,95-1,06), moderato; Toscana 1,23 (1,2-1,26), alto; Umbria 0,82 (0,76-0,86), moderato ad alta probabilità di progressione; Valle d'Aosta 1,4 (1,1-1,75), moderato; Veneto 1,28 (1,26-1,32), alto con molteplici allerte di resilienza.

Ecco dove viene superata la soglia dei 250 casi / 100mila abitanti

La soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile, è già stata superata dalle seguenti Regioni/PPAA: Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte e Lombardia. Lo rileva la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

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"Regioni, peggioramento per sesta settimana di seguito"

I dati della cabina di regia sulla situazione epidemiologica della pandemia confermano "per la sesta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Dieci Regioni (erano sei la settimana precedente) hanno un livello di rischio alto secondo il DM del 30 Aprile 2020. Altre 10 Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una (Sardegna) con rischio basso. Sedici Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

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Toscana, sarebbero 81 i comuni in zona rossa con i nuovi parametri

In Toscana «sono 81 i comuni oltre i 250 contagi su 100mila abitanti, con questi ci sarà un rapporto diretto con i sindaci per decidere il da farsi. Di questi comuni molti sono nelle tre province che ho indicato», ovvero Prato, Arezzo e Pistoia, «quindi saranno una quarantina i sindaci da chiamare». Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine di una conferenza stampa. Secondo i parametri del nuovo decreto le zone che vanno oltre i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti diventano in automatico zona rossa. 

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Colori regioni, il punto delle 13.30: ecco chi diventa rosso e chi arancione

Le province autonome di Bolzano e Trento, la Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Marche. Sono queste - secondo quanto si apprende - le regioni che complessivamente saranno rosse, tra quelle che già lo sono e quelle che dovrebbero diventarlo in base al peggioramento degli indicatori. Sono invece 8 quelle che sono o dovrebbero diventare arancioni: Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, VDA. La Sardegna dovrebbe rimanere bianca.

Tutte le zone gialle diventano arancioni

"Dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla" si "applicano le misure" per "la zona arancione". E' quanto si legge in una bozza del decreto legge che sarà questa mattina all'esame del Consiglio dei ministri. E' un'indicazione importante riguardante l'inasprimento delle regole. 

Toscana zona arancione?

La Toscana dovrebbe restare in arancione, anche se il suo Rt è pericolosamente vicino a 1,25, la quota oltre la quale scatta la zona rossa. Si attende la valutazione del Ministero della Salute per una decisione definitiva.

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Toscana, scattano anche mini zone rosse

"Noi siamo in arancione, ma oggi deciderò sulla base dei dati che mi stanno preparando. Potrebbero diventare zone rosse province come Prato, come Pistoia, forse Arezzo, e altri comuni in cui si è vista l'evidenza del focolaio". Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, intervenendo a 'Mattino 5' su Canale 5. Giani ha sottolineato come il sistema delle differenze fra zona stia funzionando. "La Toscana aveva avuto una situazione molto critica in ottobre, per questo virus delle mezze stagioni che colpisce da febbraio ad aprile e da ottobre a dicembre - ha aggiunto - Noi la seconda ondata l'avevamo avuta molto pesante: invece in questo momento stiamo reggendo. C' è una situazione generalizzata di arancione con delle chiusure locali".

Umbria arancione

L'Umbria dovrebbe rimanere in arancione. La regione viene da giorni molto difficili, con l'occupazione pesante degli ospedali e delle terapie intensive. Il colore arancione riguarderebbe l'intera regione, non dovrebbero esserci zone rosse all'interno dell'Umbria. 

Liguria, ritorno in arancione 

"Si sta per concludere la seconda settimana in cui la Liguria è rimasta in zona gialla, nelle prossime ore attendiamo da Roma la decisione sulla nuova collocazione. Il nostro Rt è salito e oscilla attorno all'1,08, il che dovrebbe riportarci in fascia arancione, anche se l'occupazione dei letti in terapia intensiva e la disponibilità di posti negli ospedali sono sotto controllo". Lo afferma in una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, facendo il punto sulla pandemia. "Purtroppo - aggiunge Toti - paghiamo ancora l'incidenza che era molto alta nel Ponente ligure: con le misure restrittive che abbiamo applicato i dati sono migliorati ma purtroppo la diffusione del virus negli scorsi giorni ha influenzato il nostro Rt".

Lombardia verso la zona rossa

Corre verso una sempre più probabile zona rossa la Lombardia. "La situazione è critica", ha detto Antonio Pesenti, responsabile Terapie intensive della Regione Lombardia. "Il numero di malati ricoverati in terapia intensiva - ha spiegato - è alto, e il problema è che continua a crescere". Oggi in Lombardia sono 4.422 i nuovi casi di coronavirus, che su 55.535 tamponi processati nelle ultime ventiquattr'ore portano ad un indice di positivita' del 7,96%. I decessi da ieri sono stati 70. Nella regione sono 617 i ricoveri in terapia intensiva, con 53 nuovi ingressi".

Il Lazio si aspetta la zona rossa

È probabile che il Lazio diventi zona rossa perché abbiamo un Rt a 1,31, ed essendo superiore ad 1,25 diventa una sorta di dato automatico". Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, a margine di una conferenza stampa. "È pur vero che la pressione sugli ospedali non ha raggiunto le soglie che conoscono altre Regioni - ha aggiunto - Noi siamo molto al di sotto della soglia di allerta e anche il tasso di incidenza è lontano dai 250 casi per 100mila abitanti. Però sono valutazioni della cabina di regia nazionale e noi ci rimettiamo alle loro decisioni. In linea di massima l'Rt ci colloca in una condizione di ulteriori restrizioni, molto probabilmente in zona rossa".