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Firenze, 28 luglio 2022 - Estate vuol dire mare, bagni e immersioni sott'acqua. La subacquea è una pratica tanto affascinante quanto rischiosa, se non condotta in sicurezza. Per questo, per chi volesse fare immersioni sub l'Asl Toscana sud est mette a disposizione i consigli del dottor Andrea Franchini, medico dello sport, perché sottolinea l'azienda sanitaria, "è fondamentale, approcciarvisi con attenzione, visti i rischi che s’incorrono nell’avventurarsi sott’acqua senza le adeguate conoscenze".
Un ambiente... straordinario
“Tutti coloro che volessero avvicinarsi al mondo delle immersioni subacquee devono tener presente che rappresenta un tipo di attività fisica che si svolge in un ambiente straordinario, cioè al di fuori dell’abituale contesto terrestre, che espone i soggetti a condizioni microclimatiche potenzialmente critiche per l’equilibrio fisiologico dell’organismo; si tratta quindi di una pratica che presenta un rischio intrinseco ed anche un importante impatto emotivo, sia che la si pratichi in apnea, sia con l’ausilio di autorespiratori ad aria”, dice il dottore.
Prima il medico, poi il mare
Una corretta cognizione sul proprio stato di salute è necessaria: “Risulta intuitivo che tutti gli individui consapevoli di essere portatori di una qualsiasi affezione delle vie aeree (per citarne alcune: asma bronchiale, frequenti o gravi episodi allergici, infezioni ricorrenti, patologie polmonari, ecc.) dovrebbero consultare il proprio medico di fiducia prima di immergersi per analizzare gli eventuali rischi o ripercussioni dell’attività subacquea sulle patologie in questione - fa presente Franchini. - È consigliabile inoltre, anche se la pratica subacquea rimane a livello non agonistico o ludico-motorio, di effettuare una visita otorinolaringoiatrica preventiva con lo scopo di escludere condizioni patologiche del naso e dell’orecchio che controindichino l’attività sott’acqua e di essere istruiti sulle manovre di compensazione della pressione dell’orecchio per prevenire traumi dovuti alla variazione pressoria provocata sia dall’immersione sia dalla risalita in superficie (variabile in base alle profondità raggiunte)”.
“Non bisogna poi dimenticare la visita medico-sportiva, - continua Franchini, - che risulta essenziale per individuare potenziali controindicazioni di natura cardiologica in primis attraverso l’esecuzione di un elettrocardiogramma: infatti ai soggetti eccessivamente bradicardici o affetti da altre condizioni come i blocchi atrio-ventricolari non è consigliata l’attività subacquea poiché il fisiologico richiamo di sangue a livello toracico che si verifica in seguito all’immersione può, in relazione alle profondità raggiunte, accentuare in maniera significativa la bradicardia e favorire l’insorgenza di pre-sincopi o sincopi”.
Per chi usa le bombole
Il dottor Franchini conclude con suggerimenti per gli appassionati di diving di profondità: “Qualora il soggetto intenda praticare attività subacquea con autorespiratori ad aria e voglia quindi immergersi per tempi prolungati a profondità maggiori risulta utile eseguire anche un ecocolordoppler cardiaco poiché la presenza di alcune condizioni patologiche spesso clinicamente silenti (difetto interatriale, difetto interventricolare, forame ovale pervio, ecc.) controindica in maniera assoluta questo tipo di attività: in tali individui la formazione di microbolle nel torrente sanguigno per la variazione barometrica può provocare fenomeni embolici anche gravi soprattutto a carico del sistema nervoso centrale”.