Firenze, 14 dicembre 2021 - Cosa hai provato a sconfiggere Golia? Che tipo era Michelangelo? E perché sei nudo? A queste e altre domande ora risponde il David in persona, "chattando" e si mette a nudo con i suoi ammiratori. Come lo fa? Attraverso il nuovo progetto di intelligenza artificiale della Galleria dell'Accademia di Firenze, "Chatta col David".
Dal 15 dicembre, attraverso il sito web della Galleria https://www.
Poiché lo sviluppo del chatbot avviene attraverso il sistema del Deep Learning - che prevede un accrescimento progressivo nel corso del tempo della sua capacità di comprensione e risposta, in accordo alle richieste poste dagli utenti - quella pubblicata in prima battuta è una versione “beta”, che crescerà con la collaborazione degli utenti stessi. Per la produzione dei contenuti la Galleria dell'Accademia di Firenze ha avviato una collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Firenze, coinvolgendo, sia nella fase di elaborazione che di test, un gruppo di studenti del corso di "Didattica per i musei"- seguiti dalla professoressa Federica Chezzi - e da numerosi studenti di altre università e nazionalità, a cui è stato chiesto di immaginare cosa potrebbe chiedere un turista al David. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno dell'Associazione degli Amici della Galleria dell'Accademia di Firenze, costituendo una delle loro principali attività per il 2021 e 2022, in linea con lo scopo dell'Associazione di essere sempre vicina alla Galleria facendo da ponte tra il Museo e la città, risvegliandone l'interesse attraverso una costante collaborazione per la realizzazione dei suoi progetti.
"L'idea del chatbot - afferma Cecilie Hollberg, direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze -nasce dalla volontà di portare questo Museo nella modernità e per essere aggiornati bisogna rivolgersi ai giovani, come gli studenti universitari italiani e non, coinvolti nel progetto, che con la freschezza del loro approccio, dettato da uno spirito libero, sono in grado di comunicare la curiosità verso un'opera d'arte, quindi rendere l'emozione che si prova davanti al David per scoprire cosa realmente rappresenta. Questa esperienza con l'intelligenza artificiale può essere considerata un primo approccio oltre che un modo giocoso per attirare l'attenzione di chi non è solito avvicinarsi all'arte."
Sono già alcune centinaia le domande e le risposte acquisite e che mettono in luce il David, non solo come capolavoro della scultura mondiale e ideale di bellezza maschile nell'arte, ma anche nella sua umanità, come a volerlo conoscere di persona per analizzare anche la sensibilità dell'eroe che affrontò Golia. Ed è proprio attraverso domande come queste – perché sei considerato un simbolo? Cosa hai provato a sconfiggere Golia? Ti piace la musica? Che tipo era Michelangelo? Ti piace Firenze? Che lingua parli e perché sei nudo? che gli studenti hanno cercato divedere oltre la statua per conoscerne ogni sfaccettatura. "Non potevamo non cogliere con entusiasmo questo progetto proiettato nel futuro - dichiara il vicepresidente dell'Associazione Amici della Galleria dell'Accademia di Firenze, Nicola de Renzis- considerato che il nostro intento è quello di risvegliare l'interesse della città a questo Museo e al contempo avvicinare il Museo alla società ed al territorio, in modo che ci sia un costante e continuo confronto; pertanto siamo stati felici di collaborare operativamente e dare il nostro sostegno."
"È stato molto stimolante per i nostri studenti partecipare a questo progetto - afferma Claudio Rocca, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Firenze -, siamo grati alla Galleria per aver offerto loro questa possibilità. Come istituzione di formazione artistica ci siamo posti l'obiettivo di favorire sempre di più un approccio multidisciplinare alla produzione e divulgazione artistica, perciò crediamo molto nel connubio tra arte e tecnologia. Continueremo a favorire questo fortunato incontro attraverso nuovi progetti formativi e di ricerca, un primo passo è stato compiuto proprio quest'anno con l'attivazione di un corso triennale in Nuove tecnologie dell'arte."
Maurizio Costanzo