MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

23 novembre 1889, buon compleanno jukebox. La scatola magica compie 134 anni

Debuttò a San Francisco e ha segnato un’epoca

Jukebox (foto Ansa)

Firenze, 23 novembre 2023 – Anche un mitico oggetto come il Jukebox, che oggi richiama alla mente le atmosfere nostalgiche anni cinquanta, ha avuto una data di nascita. Non poteva che essere un sabato sera, precisamente il 23 novembre 1889, quando, ben 134 anni fa, fece la sua comparsa a San Francisco, al Palais Royale Saloon. Lo avevano inventato Louis Glass e William S. Arnold, realizzandolo negli stabilimenti della Pacific Phonograph Company. Il loro punto di partenza era stato il famoso fonografo di Thomas Edison, ma quella loro creazione, che tanto voleva rassomigliare a un grande carillon, era destinato ad avere un successo strepitoso, divenendo, insieme al flipper, un must di ogni bar o locale di divertimento. In origine il suo telaio altro non era che una cabina di legno, e bastava un nichelino, ossia cinque centesimi di dollaro, per farlo funzionare. Altra particolarità: all’inizio aveva quattro tubi di emissione in gomma, che bisognava posizionare all'orecchio se si voleva ascoltare la musica. Passarono molti anni prima che divenne un oggetto iconico, immortalato anche in telefilm come Happy Days, dove Fonzie lo azionava assestando un pugno. Il jukebox come lo conosciamo oggi venne realizzato a partire dal 1927, poteva contenere al massimo 12 dischi da 78 giri, ma durante la seconda guerra mondiale la sua produzione subì uno stop. Negli anni cinquanta ci fu un altro boom di vendite, la popolazione giovanile aveva voglia di svagarsi, e gli apparecchi vennero convertiti anche ai 45 giri. In Italia si poteva ascoltare una canzone con 50 lire e tre canzoni con 100 lire: in modo tale c’era più tempo per conoscere il partner invitato a ballare. Oggi, col ritorno in auge del vinile, sono ritornati di moda i jukebox anche restaurati, per quanti vogliono dare un tocco vintage e colorato al proprio locale. Nasce oggi Franco Nero (nome d’arte di Francesco Sparanero) nato il 23 novembre del 1941 a Parma. Sergio Corbucci, sfidando Sergio Leone sul terreno dello Spaghetti Western, lo chiamò a impersonare Django, il pistolero senza pietà che rese il film omonimo un mito di culto e uno scandalo d'epoca per la violenza esplicita. Il 1966 è stato un anno fatato per l'attore che in pochi mesi divenne una star internazionale e un sex symbol richiesto su ogni set: ben 8 in un solo anno e altrettanti l'anno dopo. Come Clint Eastwood col pistolero senza nome o Sean Connery con James Bond, anche Franco Nero dovrà fare i conti col mito di Django per tutta la vita, da un lato prendendo le distanze per dimostrare le sue qualità d'attore e dall'altro alimentandone la memoria. Ha detto: “La star è quella che fa un film l'anno e interpreta pressoché sempre lo stesso ruolo. L'attore è colui che è costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo, anche in se stesso”.