MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

29 agosto, l’ultimo concerto dei Beatles. E a Firenze rivive quello sul tetto

Secondo molti studi sono diversi i benefici della musica, ecco la playlist per aumentare la produttività sul posto di lavoro

Beatles (foto Ansa)

Beatles (foto Ansa)

Firenze, 29 agosto 2024 - Il 29 agosto del 1966 al Candlestick Park di San Francisco, lo stadio che è stato la casa dei 49ers, i Beatles suonarono l'ultimo concerto ufficiale della loro incredibile carriera. Torneranno a suonare dal vivo un'altra volta, il 30 gennaio del 1969, nella leggendaria performance sul tetto della Apple Records, al numero tre di Saville Road, nel centro di Londra. Circa un anno dopo l'avventura dei Beatles era finita. Il tour americano del 1966 era stato faticoso e carico di tensione: John, Paul, George e Ringo erano stanchissimi, stressati dalla vita folle, e sostanzialmente reclusa, imposta dalla Beatlemania. A peggiorare le cose, come è stato tante volte raccontato, erano le condizioni tecniche in cui si esibivano: i quattro suonavano dentro gli stadi usando solo tre amplificatori e senza spie. Sul palco non si sentivano, le urla continue del pubblico coprivano la musica e l'atmosfera di isteria collettiva aveva fiaccato soprattutto John, sempre più insofferente alle manifestazioni delle fan.

A Firenze rivive il concerto leggenda su una terrazza panoramica

Nel 1969 i Beatles sorpresero Londra con un live sul tetto dell'edificio che ospitava gli uffici della Apple, la loro casa discografica. Un concerto diventato leggenda, a cui è dichiaratamente ispirato l’evento Beatles On The Roof, che si terrà martedì 17 settembre alle ore 19 a Firenze, sulla Terrazza Panoramica del Palazzo degli Affari, nel cuore della città. Allora come adesso, saranno 42 minuti di musica dal vivo, una cavalcata nel miglior repertorio dei Fab Four affidata a Iacopo Meille e Federico Piras, musicisti di lungo corso da sempre devoti al verbo di Beatles, e in cui non mancheranno perle dalle carriere solistiche di Paul McCartney e John Lennon. Come noto, infatti, quello del 1969 fu l’ultimo concerto dei Beatles e di lì a poco ognuno avrebbe preso la propria strada (non prima di dare alle stampe due album iconici come “Abbey Road” e “Let It Be”). L’evento è organizzato dall’Associazione Hottanta Remix, da un'idea di Bruno Casini. Inserito nel cartellone dell’Estate Fiorentina 2024 promosso dal Comune di Firenze, il concerto-evento Beatles On The Roof è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti. Gli interessati possono inviare una email di prenotazione a [email protected].

Lo studio: la musica aumenta notevolmente la produttività sul posto di lavoro

La musica è parte integrante della nostra vita: ci accompagna in (quasi) tutte le attività che svolgiamo quotidianamente, dallo sport alla spesa, dal tragitto che ci porta al lavoro o a scuola alla passeggiata che ci concediamo per rilassarci. Diversi studi hanno dimostrato ampiamente gli effetti positivi che la musica ha sulle persone: ad esempio, i dati rilevati da un’indagine condotta recentemente da Sonos su un campione di 12 mila persone tra i 21 e i 50 anni provenienti da 12 paesi, dimostrano che ascoltare musica, podcast o altri contenuti audio non solo fa sentire più felici e meno stressati, ma motiva durante l’attività fisica, rende più connessi con gli altri, stimola la creatività, diminuisce le tensioni in famiglia e aumenta notevolmente la produttività sul posto di lavoro . Proprio su quest’ultimo punto si concentrano il dibattito e l’interesse dell'opinione pubblica: l’ascolto di musica durante il lavoro (o lo studio) ha davvero un reale impatto sul rendimento lavorativo? Coverflex, spiega i benefici che collegano musica e lavoro tramite una playlist creata dalla startup, contenente brani di artisti dai generi più disparati - da David Bowie a Taylor Swift, dai Duran Duran a Justin Timberlake - accomunati però da una caratteristica: favoriscono e stimolano la concentrazione. Occorre però ricordare che non tutti i generi musicali hanno il medesimo impatto, ragion per cui è necessario tenere a mente alcuni dettagli essenziali per trarre il maggior beneficio possibile. Numerose ricerche rivelano che le canzoni tra i 50 e gli 80 bpm aiutano a diminuire lo stress e facilitano l’apprendimento. Questo perché, come spiegato anche dal ricercatore Dennis Relojo-Howell, tale ritmo è simile a quello fisiologico di ogni essere umano, che si attesta attorno ai 75 bpm. Data tale somiglianza, dunque, possiamo ipotizzare che sia più facile elaborare le funzioni del sistema emozionale autonomo con una musica a tempo medio, rispetto a brani aventi altri tempi . La playlist Work Music preparata da Coverflex (disponibile a questo link: https://open.spotify.com/playlist/7jLW6pSkYh8ivLc9wedtoA?si=93ef0cb4e4644ba5) include brani di Céline Dion, Harry Styles e Coldplay, ma anche David Bowie, Bon Jovi e Metallica, tra gli altri: artisti decisamente diversi tra loro, ma le cui canzoni selezionate possiedono melodie rilassanti e in grado di stimolare la creatività dell’ascoltatore o di calmarne la mente, consentendo al suo cervello di apprendere in maniera più rapida e favorendo l’acquisizione e la rielaborazione di nuove informazioni.

Musica, studio e lavoro: la chiave per concentrarsi senza distrazioni

Scegliere di ascoltare un preciso genere musicale, o una canzone in particolare, dipende dal desiderio di enfatizzare un determinato stato d’animo. Se ci sentiamo felici, per esempio, saremo più propensi ad ascoltare musica ritmata, ma se il nostro umore è malinconico o triste, sarà più probabile optare per generi lenti o testi drammatici ed emotivi. Allo stesso modo, gli studi dimostrano che le persone tendono a svolgere al meglio i propri task quando selezionano dei brani che si sposano alla perfezione con la loro personalità o scelgono un genere in grado di abbinarsi al livello di difficoltà di un incarico . Ad esempio, se si deve svolgere un’attività semplice o noiosa, la musica può affinare la nostra attenzione stimolando il nostro cervello, proprio come farebbe la caffeina. Sebbene i benefici che la musica ha sulla nostra produttività siano stati evidenziati, è bene sottolineare che non tutti riescono a lavorare (o a studiare) se in sottofondo c’è rumore: il rischio di concentrarsi troppo sulle parole di una canzone e di spostare il focus della nostra attenzione è, effettivamente, plausibile. La soluzione per mettere d’accordo tutti c’è, ed è la musica strumentale. Pensiamo, scriviamo e leggiamo: in un modo o nell’altro, abbiamo sempre a che fare con le parole. Per questa ragione, ridurre al minimo le interferenze a cui siamo esposti e prediligere musiche senza parole potrebbe rivelarsi la strategia vincente. “Creare un ambiente di lavoro che stimoli la creatività e l’espressione individuale è una forma di welfare - commenta Mara Tonta, Marketing Manager di Coverflex -. Nasce da qui l’idea di una playlist che raccoglie alcuni dei brani preferiti dal team Coverflex, tutti con un numero di bpm che - secondo la scienza - favorisce la concentrazione e la creatività. Il benessere aziendale passa anche da questo: incoraggiare ognuno a trovare il modo migliore per lavorare bene, fornendo strumenti e risorse utili, ma lasciando sempre spazio per l’unicità del singolo e i suoi bisogni”.

Nasce oggi

John Locke nato il 29 agosto del 1632 a Wrington. Filosofo e medico, e proprio lo studio della medicina ha giocato un ruolo centrale nella sua vita. Ha scritto: “Una cosa è dimostrare a un uomo che è in errore, un'altra metterlo in possesso della verità”.