Concessioni balneari, la Toscana approva la legge. Giani: “Tutela il comparto turistico”. Stella: “Una sciagura”

L’obiettivo è quello di dare indicazioni omogenee e in tempi rapidi ai 34 Comuni costieri toscani in materia di concessioni demaniali marittime, prevedendo un criterio di premialità e introducendo la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo

Uno stabilimento balneare della Versilia

Uno stabilimento balneare della Versilia

Firenze, 24 luglio 2024 – Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato, a maggioranza (30 voti favorevoli, 3 contrari e 6 astenuti), la legge sulle concessioni balneari. L’obiettivo è quello di dare indicazioni omogenee e in tempi rapidi ai 34 Comuni costieri toscani in materia di concessioni demaniali marittime, prevedendo un criterio di premialità e introducendo la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo, da corrispondere al concessionario uscente da parte del concessionario subentrante, «contemperando il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie».

  Ora toccherà alla Giunta regionale, nei prossimi 45 giorni, a disciplinare le modalità di definizione dell'equo indennizzo aggiornando le linee guida di applicazione della legge.

Per il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, «la legge approvata dalla Toscana intende tutelare in via prioritaria i servizi che il comparto turistico della regione offre e vuole essere uno strumento che mette oggi in condizioni le imprese di continuare a fare investimenti ed offrire una soluzione concreta e possibile in un quadro normativo nazionale che continua ad alimentare incertezze negli operatori». «La Toscana - ha aggiunto - è intervenuta in una situazione di estrema urgenza per ovviare ai ritardi del Governo che di fronte alla scadenza del prossimo 31 dicembre, termine entro il quale dovrebbero essere bandite le gare di assegnazione a livello nazionale, non ha adottato alcuna iniziativa. Questa inerzia rischia oggi di aprire una stagione di estrema incertezza per decine di migliaia di stabilimenti in Italia e per gli oltre 500 gestori toscani».

Di tutt’altro avviso il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella: «Noi crediamo che questa legge sia una sciagura, per la nostra regione, per l'economia toscana, per gli stabilimenti balneari. È una legge, parlando di stabilimenti balneari, che si spiaggerà davanti alla Corte Costituzionale, e che genera semplicemente confusione. Avete fatto un atto gravissimo nei confronti degli stabilimenti balneari, mandando alla deriva centinaia di migliaia di aziende e di lavoratori». Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, parlando della legge regionale sulle concessioni demaniali marittime approvata oggi a maggioranza dall'assemblea regionale. L'atto è passato con il voto favorevole di Pd, Italia Viva e Lega, i voti contrari di M5s e Fi e l'astensione di Fdi e gruppo Misto. «Il caposaldo della vostra legge - ha proseguito Stella - è l'indennizzo, un caposaldo privo di ogni senso logico. Non c'è cosa peggiore, per un'impresa, sentir parlare di indennizzo, parola che da vocabolario indica un risarcimento economico per un danno subito: il danno glielo avete provocato voi, a queste aziende, e il risarcimento non basta a queste aziende, a chi ha speso una vita a costruire, a lavorare, a investire risorse, a tutelare gli arenili». Per Stella «occorre fare una legge che preveda il riconoscimento del valore aziendale, altro che indennizzo».

Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente della commissione sviluppo economico ha spiegato che «la Toscana interviene su un tema complesso come quello delle concessioni demaniali marittime, fornendo un quadro di riferimento chiaro alle amministrazioni locali e tutelando un sistema imprenditoriale che qualifica l'offerta turistica della Toscana. Questa proposta di legge modifica la normativa regionale (legge 31/2016), con la quale la Toscana è stata una delle prime regioni a tracciare un percorso in questo ambito». Anselmi ha poi chiarito che «attraverso un emendamento che fa riferimento al recente nuovo quadro normativo e giurisprudenziale abbiamo chiarito che questa legge secondo il nostro punto di vista non invade la tutela della concorrenza nella parte relativa all'equo indennizzo, piuttosto bilancia con essa la tutela degli investimenti non ammortizzati e il valore d'impresa generato nel tempo, e soprattutto intende offrire ai Comuni e di conseguenza al sistema imprenditoriale un quadro amministrativo di riferimento omogeneo a livello regionale, in attesa di un intervento statale».