LUIGI CAROPPO
Cronaca

I conti in rosso della sanità, più tasse sopra i 28mila euro. Una tantum con tre scaglioni

Non arrivano segnali da Roma, Giani e il Pd varano il piano "straordinario" per le entrate. Italia Viva protesta e la maggioranza traballa. Oggi nuovo vertice. Inizia il dibattito sui conti

Firenze, 19 dicembre 2023 – Sarà un provvedimento eccezionale, una tantum, "per la guerra che il governo Meloni ha dichiarato alla Toscana" dicono i dem. La giunta regionale fa fronte all’emergenza del bilancio della sanità in rosso senza almeno 200 milioni di ritorno dal payback, sospeso in attesa del giudizio al Cosiglio di Stato, con una manovra straordinaria.

Ormai si va, di corsa, verso questa strada. Un contributo, tramite aumento dell’addizionale Irpef regionale, da versare da parte di chi ha redditi sopra i 28mila euro all’anno. Tre gli scaglioni interessati: tra i 28mila e i 50mila euro contributo di 114 euro, tra i 50mila euro e i 100mila euro 360 euro, sopra i 100mila euro 1.160 euro. Una platea coinvolta di circa 600mila toscani.

Questa l’ipotesi dal vertice di maggioranza regionale di ieri pomeriggio. A fronte del silenzio del governo, il presidente della Toscana Eugenio Giani e i dem hanno dovuto varare la manovra per far quadrare i conti della sanità. "Molto a malincuore" perché comunque va a toccare le tasche dei toscani e perché "quei soldi ci spettano per legge" tanto che " abbiamo chiesto che ci siano anticipati 200 milioni, nemmeno tutti quanti quelli per cui siamo in credito...".

Da Roma non arriveranno risposte perchè la posizione che filtra è chiara. Il ministro alla Sanità Schillaci ha fatto sapere che se ne occupa il Mef, il ministro Giorgetti non si espone perché aspetta l’esito sulla definitiva costituzionalità o meno del payback. E ci vorranno settimane se non mesi. Zero euro da Roma, quindi. La Toscana deve rassegnarsi.

Italia Viva è nettamente contraria agli aumenti. Lo ha detto domenica sera Renzi alla festa del partito a Firenze, lo ha ribadito ieri nella riunione di maggioranza il capogruppo Stefano Scaramelli. E allora si va verso una crisi di giunta se la manovra con aumento va in aula? "Giù le mani dai portafogli dei toscani" ripete Scaramelli.

Ma i grandi manovratori del Pd evidenziano che sotto i 28mila euro nessuno tira fuori un euro quindi "operai, impiegati, professori e dipendenti pubblici" (categorie evidenziate da Renzi da salvaguardare) "non sono toccati". Perché oltre a far digerire l’aumento c’è da scongiurare anche le fratture tra Pd e Iv. Stefano Bruzzesi, membro della segreteria dem e responsabile Enti locali, al lavoro per non far esplodere la rottura. Stamani riunione bis.

«Il bilancio generale della Toscana è a posto, la Regione ha ancora un credito esigibile e come tale è corretto iscriverlo a bilancio, il governo deve assumersi le sue responsabilità" ripete Italia Viva. Nel pomeriggio iniziano i lavori del consiglio regionale dedicati al bilancio e si va avanti fino a venerdì. L’emendamento per la tassa supplementare sarà presentato subito. Le opposizioni, centrodestra e 5stelle, sulle barricate.

Il Pd replica: «E’ chiaro che il Governo Meloni ha dichiarato una guerra alla Toscana: noi difendiamo la qualità della sanità" sottolinea Marco Niccolai. Giani ha cercato fino all’ultimo minuto di evitare l’aumento. Ed ha trovato un po’ di risorse aggiuntive per far quadrar e i conti: cento milioni dal Fondo sviluppo e coesione e quindici milioni da residui di bilancio. Ma non bastano. "I servizi non si toccano, la sanità pubblica è un valore della Toscana - ripete in serata Giani - siamo costretti ad aumentare una tantum l’addizionale".