LISA CIARDI
Cronaca

Alluvioni di ottobre, tremila euro per i danni. L’idea delle “città spugna”

Nubifragi a ripetizione: le fogne non bastano più per drenare l’acqua piovana. Giani fa il punto su infrastrutture e progetti a 58 anni dal disastro di Firenze

Firenze, 4 ottobre 2024 – Tremila euro anche alle famiglie colpite dalle alluvioni di ottobre. Con l’impegno di valutare la proroga fino a primavera per la rendicontazione dei danni del novembre 2023. Sono alcune delle novità annunciate ieri dal presidente della Regione, Eugenio Giani, nel 58esimo anniversario dell’alluvione di Firenze.

“Abbiamo deciso di riproporre l’immediato ristoro di 3mila euro per tutte le famiglie che hanno subito danni dopo le alluvioni di ottobre in Alto Mugello e in Valdelsa, a Bolgheri, San Vincenzo, Bibbona, Montecatini Val di Cecina, Siena, Cecina, Montescudaio, Castellina Marittima e in altri territori – ha detto -. Sono anche favorevole ad accogliere la richiesta di proroga fino a primavera per la rendicontazione dei danni del novembre 2023, ma devo verificarne la fattibilità tecnica in base alla normativa nazionale”.

La fiaccolata a Campi Bisenzio in ricordo dell'alluvione del 2 novembre 2023 (Foto Germogli)
La fiaccolata a Campi Bisenzio in ricordo dell'alluvione del 2 novembre 2023 (Foto Germogli)

L’erogazione dei nuovi fondi avverrà in base alla legge regionale 51/2023 emanata dopo il disastro del 2 e 3 novembre 2023. Intanto, la Toscana fa il punto anche sulle opere, lanciando l’idea della “città spugna”. In arrivo a breve, la cassa di espansione Pizziconi 2, a Figline-Incisa Valdarno (Fi): un’opera da 13 milioni di euro, che insieme a Pizziconi 1 (costata 19,70 milioni), permetterà di contenere 3,8 milioni di metri cubi di acqua dell’Arno.

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“Già oggi – ha detto Giani – in caso di emergenza, può essere utilizzata, ma la inaugureremo a marzo, dopo aver realizzato le paratoie e alcune rifiniture”. L’opera è parte di un complesso di 4 casse nel Valdarno fiorentino: Prulli, di cui si è collaudato il primo stralcio nel 2018 e che vede in affidamento il secondo (63 milioni di euro); Restone, col primo stralcio in collaudo e il secondo in esecuzione; Leccio, con fine lavori prevista nel 2025. Tanti anche gli interventi a seguito delle alluvioni del novembre 2023. “In un anno abbiamo realizzato 122 milioni di opere - ha detto l’assessora alla protezione civile, Monia Monni - con Comuni, Province, Città metropolitana, Consorzi di bonifica e Genio civile. Adesso abbiamo bisogno di mettere a terra un altro miliardo e 100milioni di lavori, ma di queste risorse non sappiamo nulla”.

Nel complesso, secondo i dati forniti ieri, sono oltre 623 gli interventi in corso in Toscana per circa 700 milioni di euro, fra mitigazione del rischio idraulico e del rischio frane. Fra le nuove sfide, l’idea di coinvolgere i Comuni nella progettazione di opere di canalizzazione e rete fognaria. “Lavoreremo a una legge – ha spiegato ancora Giani - che vuole portare ogni Comune a realizzare entro due anni le linee guida per la revisione del sistema fognario e la realizzazione di canalizzazioni del reticolo minore. Questo permetterà di avere un quadro chiaro delle necessità e di lavorare insieme per finanziarle”.

“La Toscana – ha detto Erasmo D’Angelis, presidente della Fondazione Earth and Water Agenda (Ewa) – oggi dà un messaggio importante perché apre a investimenti per le cosiddette “aree spugna” o “città spugna”. Significa realizzare infrastrutture per separare il più possibile lo scorrimento fognario da quello di piogge. È importante attivare ogni strumento per aumentare la capacità di assorbimento del suolo: parcheggi con erba e materiale drenante invece dell’asfalto, giardini più ampi, piccole cisterne e mini invasi…”.

Infine, la Regione (con Comune di Firenze, Fondazione Ewa, Protezione Civile, Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e Università di Firenze) ha annunciato l’Archivio della memoria degli angeli del fango. La sede potrebbe essere a Firenze, nella caserma dell’ex Scuola Marescialli.