
Fabrizio Corona
Firenze, 9 settembre 2021 - Fabrizio Corona doveva essere la guest star delle notti fiorentine alla Spiaggetta. Ma nonostante un contratto, con tanto di bonus, stipulato fra il discusso ’re dei paparazzi’ e la gestione dello spazio sull’Arno, dato in concessione dal Comune, Corona a Firenze non lo hanno mai visto. Ma avrebbe ugualmente intascato il cospicuo anticipio - più di 15mila euro - che ha preteso al momento della firma sull’accordo.
Se è andata come denunciato dal gestore del locale estivo di lungarno Serristori, per Corona si prospettano nuove grane giudiziarie all’orizzonte. Nell’esposto, depositato in procura a Firenze dagli avvocati Nicolas Pistollato e Massimiliano Bianchi, viene ipotizzato il reato di truffa e di sostituzione di persona. Corona, secondo le accuse, avrebbe infatti "venduto" a un’azienda che commercia cannabis legalizzata, un corner all’interno del locale dove avrebbe dovuto essere presente. Incassando anche stavolta una sostanziosa caparra, mai restituita.
I primi contatti tra la ’No Time Aps’, vincitrice del bando per l’utilizzazione della terrazza Marasco di lungarno Serristori e della spiaggia sul fiume sottostante, e la Atena srl, l’agenzia che fa capo a Francesca Persi e cura l’immagine del personaggio, risalgono allo scorso gennaio. Le parti hanno stipulato un contratto, che prevedeva l’utilizzo di ’Adalet’, il marchio di abbigliamento, sia nella denominazione del locale, che nell’abbigliamento dello staff, ma soprattutto la presenza fisica di Corona: alla Spiaggetta fiorentina, avrebbe dovuto far tappa la prima data del suo tour, in coincidenza con la serata inaugurale della stagione.
Corona avrebbe dovuto esibirsi in un dj set accanto ad altri due nomi di grido della consolle ed a bellissime ballerine. Non solo: avrebbe dovuto essere presente anche per 5 sere nel mese di maggio, altrettante a giugno e settembre, e per ben dieci volte nei mesi di luglio e agosto. Ogni suo arrivo sarebbe dovuto essere accompagnato da una campagna promozionale soprattutto via social. Il prezzo di queste prestazioni è stato quantificato in 25mila, pagati a scaglioni. E, a un certo punto, ad una condizione: che, alla metà di aprile, il ’re dei paparazzi’ fosse stato in grado di esibire documentazione circa la revoca degli arresti domiciliari. Già, perché questa trattativa è avvenuta nel periodo in cui Corona, noto per i suoi guai giudiziari, era ancora privo della libertà. L’emergenza covid era andata in soccorso dell’artista, visto che gli eventi di maggio erano saltati per le misure anti pandemia ancora in vigore. Ma il 10 giugno, secondo quanto denunciato, Corona conferma la sua presenza tramite l’agenzia e cala due assi: Asia Argento e Morgan. Pochi giorni prima dell’inaugurazione, secondo quanto riportato nell’esposto, i gestori del locale non riescono più a contattarlo. Alla vigilia della serata, con una mail l’agenzia addebita alla Spiaggetta "un nostro inadempimento e ci fa intendere che non avrebbe dato corso agli accordi presi", racconta il gestore. L’estate parte, Corona non arriverà mai. E la questione finisce in tribunale.