REDAZIONE CRONACA

Coronavirus in Toscana, "Le visite parenti nelle strutture per anziani siano limitate"

La lettera inviata dalla Regione a tutte le rsa

La tenda pre triage a Ponte a Niccheri (foto Germogli)

La tenda pre triage a Ponte a Niccheri (foto Germogli)

Firenze, 2 marzo 2020 - Limitare le visite parenti nelle strutture per anziani. Lo chiede la Regione con una lettera che è stata inviata a tutte le rsa. Si chiede la visita di un solo parente per ospite ogni giorno. Questo in modo da limitare ogni possibile forma di contagio in una fascia d'età particolarmente vulnerabile. 

"Visto che il Covid-19 ha dimostrato la tendenza a colpire in modo più intenso i soggetti anziani e polipatologici - si legge nella lettera - al fine di prevenire possibili fonti di infezione, si raccomanda di organizzare l'accesso dei visitatori, dei fornitori e di altro personale esterno alla struttura evitando gli assembramenti in rapporto alle caratteristiche e alle dimensioni dei locali".

"In particolare, si suggerisce di ridurre possibilmente le visite ad un sola persona al giorno per ciascun ospite, anche adottando soluzioni organizzative per scaglionare gli accessi e verificandone comunque lo stato di salute (assenza di tosse e raffreddore e sintomi influenzuali in generale)".

Raccomandazioni sono state inviate anche agli operatori degli ospedali, per limitare l'ingresso improprio di utenti od ospiti. In particolare all'ingresso degli ospedali saranno istituiti dei check-point di controllo (cosa diversa dal pre-triage dedicato ai soli casi sospetti che si autopresentano), nei quali sarà presente "personale dedicato che consiglierà di rimanere presso la propria abitazione agli utenti/ospiti con leggera alterazione della temperatura corporea, rinite, tosse e difficoltà respiratorie che non rendono, tuttavia, indispensabile il ricorso all'ospedale".

"Trattasi - si legge nella lettera - di semplici misure di prevenzione volte a curare i nostri pazienti in sicurezza, garantire la sicurezza collettiva dei nostri cittadini, della comunità ospedaliera e dei nostri professionisti".