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Coronavirus, Burioni: "Quarantena per i cinesi di ritorno". 400 bimbi in isolamento

L'esperto: "La quarantena è l'unica arma di difesa che abbiamo". E ad Arezzo il Comune dota le scuole di gel antibatterico

Roberto Burioni

Roberto Burioni

Firenze, 17 febbraio 2020 - "E' assolutamente necessario che i 2.500 cinesi che rientreranno dalla Cina in Toscana rimangano per 14 giorni in quarantena". Lo ha detto all'Agi il virologo Roberto Burioni.

"La quarantena è l'unica arma di difesa che abbiamo per proteggerci dalla diffusione del coronavirus e non possiamo non usarla", sottolinea, preferendo non entrare nel merito della "volontarietà" o meno della quarantena. "Da medico - dice il virologo - posso dire che se anche una persona di queste 2.500 uscisse di casa e risultasse poi infetta si metterebbe a rischio tutto il lavoro di contenimento fatto finora. In questo casi credo sia mille volte più importante eccedere in prudenza che lasciare tutto alla faciloneria".

Burioni però ha fiducia nel buonsenso delle persone che rientreranno dalla Cina. "Non c'è alcun motivo per ritenere che non collaboreranno. Chiediamo loro - dice - un sacrificio ma ne va della sicurezza di tutti".

GEL DISINFETTANTE - Intanto il Comune di Arezzo ha deciso di dotare tutte le scuole della città di 350 dispenser di gel igienizzante antibatterico, in pratica uno per ogni aula delle scuole elementari e medie, due per ogni plesso di asili nido e scuole materne. Il provvedimento, considerando il numero di alunni, interesserà compreso le famiglie il 25% della popolazione. L'iniziativa è stata presa in collaborazione con il provveditore Roberto Curtolo e Mario Bracci della Fism. "La prevenzione in materia sanitaria è prioritaria per l'amministrazione comunale - hanno dichiarato il sindaco Alessandro Ghinelli e l'assessore Lucia Tanti - Arezzo si conferma una città sicura e con l'installazione dei 350 dispenser solo nelle scuole si pone all'avanguardia a livello nazionale per azioni di educazione finalizzata alla sicurezza".

AUTOQUARANTENA - Sono circa 400 bambini cinesi in Toscana (di cui 370 nelle province di Firenze, Prato e Pistoia) in isolamento domiciliare che vengono controllati quotidianamente dalle Asl per scongiurare eventuali casi di coronavirus. E' quanto è emerso dalla riunione della task force istituita dalla Regione Toscana per fronteggiare l'emergenza Covid-19 e che si è tenuta a oggi pomeriggio nella sede dell'Assessorato al diritto alla salute a Firenze.

I TEST IN TOSCANA - Il laboratorio di virologia dell'Azienda ospedaliero universitaria senese ha eseguito finora diciassette test, risultati tutti negativi. Gli altri due laboratori (Careggi e Aou pisana) non hanno ancora eseguito nessun test. I test, precisano tra l'altro gli esperti della task force, vanno fatti solo in presenza di sintomi (febbre, tosse, problemi respiratori). Il test non è uno screening da fare a tutti indistintamente: potrebbe anzi essere pericoloso fare test quando non ci sono sintomi, perché potrebbe risultare negativo prima della comparsa dei sintomi e quindi dare una falsa sicurezza.