REDAZIONE CRONACA

Coronavirus oggi, bollettino 8 aprile in Toscana e Italia, 17.221 positivi e 487 morti

I numeri delle Regioni: Puglia +1974 contagi, Lombardia +2537, Toscana +1153. In Umbria discesa decisa della curva. Il Veneto chiede la zona gialla

Covid, la mappa dell'8 aprile

Covid, la mappa dell'8 aprile

Roma, 8 aprile 2021 - Sono 17.221 i nuovi casi di coronavirus in Italia nella giornata di giovedì 8 aprile. Lo comunicano il Ministero della Salute e la Protezione Civile. Si contano anche 487 morti. Sono invece 362.162 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 339.939. Il tasso di positività è stabile al 4,7% (ieri era al 4%). Ma si registra anche un'ulteriore discesa di ricoveri e terapie intensive. 

Sono 3.663 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 20 unità in meno rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 259 (ieri 276). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.851 persone, 465 unità in meno rispetto a ieri.

Scende poi la media giornaliera dei positivi su 7 giorni. La curva cala in Italia, come mostrano i principali grafici. Ma la situazione negli ospedali e in particolare nelle terapie intensive resta difficile in molte regioni, pur se i dati dei ricoveri cominciano a calare. La terza ondata del covid potrebbe aver visto il picco e cominciare a scendere, ma i dati vanno ancora presi con le molle. Questo dicono i numeri dell'ultimo bollettino emanato da ministero della Salute e Protezione Civile. 

La Toscana potrebbe diventare zona arancione

Salgono i positivi in Puglia

Sale ancora e in modo consistente il numero di casi positivi al Covid19 oggi in Puglia e torna a sfiorare quota 2000 in presenza di un numero alto di test ma inferiore a quello di ieri. Cresce il dato dei morti. Vicino a 2000 anche il numero dei guariti. Si registra un lieve calo dei ricoverati. Secondo quanto si osserva nel bollettino epidemiologico quotidiano, stilato dalla Regione sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, su 14.895 tamponi per l'infezione da coronavirus, sono stati registrati 1.974 contagi: 809 in provincia di Bari, 194 in provincia di Brindisi, 249 nella provincia Bari, 198 in provincia di Foggia, 197 in provincia di Lecce, 323 in provincia di Taranto.

Lombardia, ricoveri in calo

Con 54.280 tamponi effettuati sono stati 2.537 i nuovi casi positivi: registrati in Lombardia, per una percentuale del 4,6%. Sono in calo i ricoveri: 830 in terapia intensiva (in diminuzione di quattro) e 6.501 negli altri reparti (-94). Sono stati 130 i decessi, che portano il totale da inizio pandemia a 31.503. Per quanto riguarda le Province, 675 casi sono stati segnalati a Milano, di cui 256 in città, 413 a Brescia, 324 a Varese, 205 a Monza, 166 a Bergamo, 165 a Como, 152 a Pavia, 123 a Mantova, 88 a Cremona, 59 a Sondrio e Lecco e 52 a Lodi.

Bollettino Covid Toscana

Per quanto riguarda la Toscana, i nuovi positivi di oggi, giovedì 7 aprile, sono 1.153 che portano a 28.203 (comunque in calo dello 0,5 per cento rispetto a ieri)  le persone in questo momento positive al coronavirus. Crescono i guariti (+ 0,8 per cento, 1.282 in un solo giorno). In ospedale sono ricoverati in 1.992 (in lieve calo, sette persone in meno rispetto a ieri, meno 0,4 per cento), di cui però 285 in terapia intensiva (dieci in più, aumentate del 3,6 per cento). Tutti gli altri ammalati, 26.211 (142 in meno rispetto al giorno prima, una flessione dello 0,5 per cento), sono isolati a casi. I decessi comunicati nelle ultime ventiquattro ore assommano a venti: 13 uomini e 7 donne con un'età media di 80,8 anni. Covid Toscana, il dato dell'8 aprile: 1.153 nuovi casi

Astrazeneca, la decisione dell'Italia: "Uso preferenziale a over 60"

Il covid rallenta chirurgia oncologica

La pandemia da Covid ha messo in secondo piano la cura di numerose patologie in tutta Italia. Ne sono un esempio gli interventi per tumore alla mammella, diminuiti del 22,05% rispetto allo scorso anno. Accompagnano il segno meno anche gli interventi per cancro alla prostata, diminuiti del 24,02%, e quelli di tumore al colon, che si attestano a -32,64%. Nemmeno gli screening godono di buona salute: le percentuali variano da un -16,04% ad un -40,72% in quello mammografico, mentre in quello colorettale la forbice è compresa tra -15,68% e -48,3%. Segno meno anche per i ricoveri con almeno un intervento di angioplastica: dal -6,87% del Friuli Venezia Giulia si raggiunge il -44,71% della Puglia. Non mancano, pero', le buone notizie: il Lazio fa infatti registrare percentuali positive, rispettivamente con un +13,98% negli interventi di tumore alla prostata e +5,07% per quelli alla mammella.

Basilicata, calo dei ricoveri

Sono 163 i lucani residenti in Basilicata risultati positivi al Covid su 1.440 tamponi processati ieri 7 aprile. Nella stessa giornata di registrano 5 decessi e 91 guarigioni. Sono i dati del bollettino diffuso in giornata dalla task della Regione. Le positivita' riguardano principalmente i comuni di Matera (26), Potenza (21), Policoro (10), Pisticci, Pomarico, Bernalda e Tito (6).

In Umbria una decisa discesa della curva

La curva che caratterizza l'epidemia Covid in Umbria dopo essersi appiattita «nell'ultima settimana scende in maniera un po' più decisa rispetto al passato». Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto nella conferenza stampa di aggiornamento sull'andamento della diffusione del coronavirus. «Un dato buono che se lo mettiamo insieme alla diminuzione dell'occupazione delle terapie intensive dedicate al Covid è un segnale ancora più preciso di una stagione migliore» ha aggiunto. Dall'analisi del nucleo epidemiologico regionale emerge poi un indice Rt a 0,71 in Umbria contro una media italiana di 0,80. Coletto ha evidenziato «una presenza molto importante in Umbria delle varianti inglese e brasiliana del virus. Nonostante ciò - ha aggiunto - siamo in discesa e i dati migliorano».

15mila prenotazioni sul portale toscano per gli estremamente fragili

Sono state oltre 15mila le prenotazioni fatte sul portale regionale dei vaccini da parte degli estremamente fragili nel pomeriggio di ieri, da quando la Regione ha riaperto le prenotazioni di questa categoria. Lo fa sapere Andrea Belardinelli, responsabile Sanità digitale e innovazione di Regione Toscana. Sul portale, spiega, sono disponibili 35mila posti. Di questi 5mila sono già stati prenotati per i giorni 9, 10 e 11 aprile con dosi Moderna disponibili. Il resto degli appuntamenti, invece, sarà spalmato dal 23 aprile al 7 maggio, in attesa che arrivino nuove dosi di Moderna. Saranno circa 2mila le vaccinazioni da fare ogni giorno. Dal 25 aprile, inoltre, ricorda Belardinelli, con la fine dalla fase uno degli over80 (prima somministrazione a tutti) una parte dei vaccini Pfizer potrà essere dirottata sugli estremamente fragili. Complessivamente, scrive il presidente della Toscana Eugenio Giani su Telegram, la Toscana ha somministrato 823.054 dosi, di cui 32.491 somministrate nella giornata di ieri.

Aifa sul rischio trombosi

"Al momento non esistono dati sul rischio" di trombosi rare "correlato alla seconda dose" del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, "in quanto al momento essa è stata somministrata solo a un numero limitato di soggetti". Lo spiega la Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa, nell'allegato alla circolare con cui il ministero della Salute aggiorna le indicazioni per l'uso del siero anglo-svedese, ora suggerito in via preferenziale per gli over 60.

Crisanti attacca: "Ema allucinante sul caso AstraZeneca, se ne lava le mani"

"L'Italia si è allineata alla Germania, non ha esercitato nessuna valutazione indipendente così facendo si mette in pericolo tutto il piano di vaccinazione, visto che la fetta più ampia della popolazione da vaccinare ha meno di 60 anni". Lo dice il professor Andrea Crisanti, sul caso Astrazenca. Intervistato da La Stampa, critica sia la scelta del nostro Paese, sia l'Ema.. "Una cosa allucinante, l'Agenzia europea dei medicinali non può lavarsene le mani in questo modo, lasciare che ogni singolo Paese decida per sé: così si crea disorientamento, oltre a dimostrare la mancanza di indipendenza dell'Ema e la debolezza della politica sanitaria dell'Unione", dice. Definisce la decisione della Germania "politica": "Lì c'è una folta presenza di no vax e poi hanno in casa la BionTech". A chi diserta l'appuntamento perché non si fida, direbbe che "non abbiamo alternative a fidarci, sempre che vogliamo uscire da questa situazione. Ricorderei come in Inghilterra, grazie ad AstraZeneca, hanno abbattuto la mortalità del Covid. Proverei a spiegare quello che con onestà andava detto fin dall'inizio: con un'autorizzazione in emergenza e una sperimentazione fatta su un numero limitato di persone, è inevitabile che ci siano aggiornamenti dei dati e modifiche delle indicazioni in corso d'opera". In più, conclude, "ha un grosso difetto, costa solo 2 euro e mezzo, è un 'disturbatore' del mercato".

Toti: "Riaprire dopo aver vaccinato gli over 70"

"Vaccinati gli ultra settantenni ci dovremo fare una ragione che il virus circola e dobbiamo riaprire. Credo che per la prima settimana di maggio si possa pensare a vaste riaperture del Paese". Lo chiede il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a Mattino Cinque su Canale 5 ricordando che "l'anno scorso il Paese ha riaperto la prima settimana di giugno ma non avevamo i vaccini". "Calcolo per il mese di maggio di aver messo in sicurezza tutte le persone che hanno un rischio grave con il covid - spiega -. Spero che già nelle prossime due-tre settimane si cominci a riaprire e programmare". Riguardo ai ristori ha aggiunto: "Continuiamo con la retorica dei ristori, non vogliamo dire la verità al Paese, non c'è un ristoro sufficiente a un ristorante, una palestra, un teatro, un bar o un cinema rimasti chiusi a singhiozzo per un anno, per quanti soldi lo Stato gli possa dare, non saranno mai cifre paragonabili alla perdita del Paese per la sua chiusura".

Il calo delle terapie intensive: -60

Sono 3.683 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 60 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 276 (ieri 221). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 29.316 persone, in calo di 21 unità rispetto a ieri.

Calo netto delle normali sindromi influenzali

Nella settimana dal 22 al 28 marzo in Italia sono stati circa 71.000 gli italiani allettati da influenza o sindromi simil influenzali a fronte dei 99.000 della settimana passata e per un totale, da ottobre a oggi, di 2.230.000 casi. Nello stesso periodo di un anno fasi era intorno a 7,3 milioni di contagi. È quanto emerge dal nuovo bollettino sulla sorveglianza delle sindromi influenzali InfluNet, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). In tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi simil influenzali, nella dodicesima settimana del 2021, è sotto la soglia base, e in calo rispetto alla settimana precedente, con un valore medio di 1,17 casi per mille assistiti.

"E' come se fossero caduti tre aerei in un giorno"

«Con un bollettino che conta in un giorno altre 627 vittime da Covid-19, un Paese con leader politici uniti e responsabili dovrebbe pensare solo a fare le vaccinazioni giorno e notte, garantendo ristori e sostegni immediati - dice Francesco Boccia, deputato Pd -. E, invece, ci ritroviamo con le solite dichiarazioni irresponsabili di chi parla di chiusure ideologiche, riaperture affrettate, incondizionate e senza che i dati scientifici ci dicano che il peggio è alle spalle. Ormai parlare di morti per alcuni è come parlare di numeri; invece, sono vite spezzate e drammi di storie familiari. Se a Salvini non fosse ancora chiaro, oggi in Italia è come se fossero caduti tre aerei pieni di passeggeri».

Veneto chiede zona gialla

"Siamo in calo, possiamo dire di avere dati da zona gialla, anche se per per legge non lo siamo perché fino al 30 aprile l' Italia è in fascia o rossa o arancione ma abbiamo un Rt a 0,96 e una incidenza di 168,4 casi ogni 100mila abitanti". A dirlo il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa covid a Marghera.