Firenze, 22 marzo 2020 - L’indennità da 600 euro viene giudicata troppo bassa se confrontate alle perdite, che arrivano anche a tremila euro. È il quadro che emerge dal sondaggio lanciato la settimana scorsa da Nidil Cgil Firenze al quale hanno risposto oltre 300 lavoratori autonomi, professionisti e collaboratori. Più del 97% ha visto una flessione o un arresto della propria attività e le perdite sulle attività già preventivate sono state così ripartite: quasi il 40% ha già perso più di 3mila euro, poco più del 38% dai mille ai 3mila euro e intorno al 22% sotto i mille euro.
Molte professioni hanno già subito cancellazioni di commesse su un arco temporale che riguarda i prossimi mesi, o comunque commesse che avrebbero coperto più mesi di lavoro, mentre altri hanno ancora difficoltà a quantificare le perdite future. In particolare le guide turistiche che hanno tour cancellati fino al mese di giugno o a chi opera su eventi che sono stati tutti cancellati o rinviati. Le perdite al momento preventivate influiscono sopra all’80% del reddito annuo per il 20% delle risposte, tra il 50 e l’80% (per il 25%), tra il 30 e il 50% (per il 32%), tra lo 0 e il 30% (per il 23%).
Degli oltre 300 lavoratori autonomi che hanno risposto al sondaggio, riguardo ai settori, il 40% operano nel turismo (in prevalenza guide turistiche), il 12% sono professioni ordinistiche (psicologi, avvocati, architetti etc..), il 7% collaboratori sportivi, il 6% cultura ed eventi, 8% servizi e commercio, 6% logistica, tra cui i rider, 6% formazione e ricerca e infine 5% le professioni sanitarie. Il 10% non ha specificato. La maggior parte ha la partita iva (83%), mentre sono solo l’8% dei partecipanti ha la collaborazione occasionale, il 7% la collaborazione sportiva, il 3% la co.co.co.
La chiusura delle scuole ha avuto un forte impatto sul lavoro per circa il 31%, abbastanza per il 22%, poco il 26% mentre coloro che non ne hanno risentito sono il 21%. “Questi dati – ha detto Ilaria Lani di Nidil Cgil Firenze - ci consentono di giudicare la misura del governo contenuta nel decreto Cura Italia. Un decreto ampio e corposo che per la prima volta garantisce misure di sostegno al reddito anche per la platea di professionisti e collaboratori, compresi i collaboratori sportivi fin’ora esclusi da qualunque strumento di welfare. Un segnale che giudichiamo importante, ma non sufficiente: 600 euro mensili è infatti una misura simbolica che non interviene in maniera mirata e proporzionale sulle effettive perdite, in particolare per i settori maggiormente colpiti dall’emergenza. Riteniamo inoltre sbagliata la scelta di escludere dalla misura i professionisti delle casse ordinistiche rimandando alle casse questa responsabilità, e chiediamo che vi siano norme precise da parte del governo per offrire garanzie anche a loro. Così come chiediamo che vengano recuperati dei sussidi anche per i collaboratori occasionali che spesso non sono così occasionali, e stanno subendo perdite importanti, pensiamo ai rider, ma non solo. Come Nidil Cgil Firenze stiamo assistendo centinaia di professionisti che ci hanno contattato e garantiremo assistenza anche per effettuare le domande agli enti preposti dal momento in cui saranno disponibili gli applicativi”.