Firenze, 10 marzo 2020 – La situazione che tanto si temeva, nella peggiore delle ipotesi, si è concretizzata in queste ultime ore. Le restrizioni del più stringente Decreto del Presidente del Consiglio, che impone regole ferree estese a tutto il territorio nazionale per evitare il più possibile la diffusione e il contagio da Coronavirus, riguardano anche la Caritas.
La Firenze della solidarietà comunque non si ferma, come la preziosa missione solidale della Caritas. Ma proprio per evitare assemblamenti, le mense da oggi sono chiuse. “Le mense le abbiamo ristrutturate con la consegna dei pasti preparati in anticipo - spiega Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas onlus – I nostri ospiti dunque non mangeranno più nelle mense, ma da oggi in avanti gli consegneremo il pasto che loro consumeranno al di fuori. Questo vale per i due centri che sono in via Baracca e in piazza Santissima Annunziata, in cui tutti i nostri ospiti si recheranno a prendere i pasti caldi”.
Un altro problema che riguarda la Caritas nelle ultime settimane ed è strettamente collegato all’emergenza Coronavirus, riguarda già da giorni i volontari, spesso di una certa età, che allarmati dalla rapida diffusione del Coronavirus e dal rischio contagio, hanno scelto di rimanete a casa. “Il problema è che i numeri dei nostri volontari è diminuito soprattutto tra le persone anziane che prestavano la loro opera da noi – aggiunge il presidente Vincenzo Lucchetti -. Erano numerose le persone di una certa età che si impegnavano nelle nostre strutture a favore di chi vive in città la povertà alimentare. Molti dei quali hanno preferito da tempo non venire perché allarmati dalla situazione generale. Noi stessi abbiamo invitato le persone più anziane, le più fragili e con problematiche di salute, dunque più esposte e al rischio di possibili complicanze, a non venire e a rimanere a casa, assicurando così ai nostri volontari la massima attenzione nella tutela della salute. Ma quello della mancanza dei volontari a questo punto non riguarda solo le persone più anziane, ho visto infatti che oltretutto, con le nuove disposizioni per la gestione dei volontari del servizio civile, ci mancheranno quindi anche i ragazzi. Ma con questa nuova organizzazione del servizio, che prevede lo sporzionamento dei cibi che arrivano dalle nostre cucine e poi la consegna dei pasti monoporzione ai nostri ospiti, automaticamente il numero di volontari che ci occorre per assicurare il servizio è minore”.
Maurizio Costanzo